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In un momento di passaggio tra la carta e la carta elettronica, il team del Palo Alto Research Centre (Parc), il gruppo di ricerca e sviluppo della Xerox, famoso per aver inventato la stampante laser, il mouse e aver dato l’idea su cui si basano oggi le interfacce grafiche di Windows e del Mac, ha sfornato un’altra idea geniale: la carta che si cancella fino a 100 volte.
Questa invenzione, rappresenta, di fatto, una soluzione ecologica allo spreco della carta da ufficio. Infatti si stima che ogni anno vengano stampate nel mondo circa 15.000 miliardi di pagine delle quali il 44,5% viene letto una sola volta e poi gettato, e solo il 25% è riciclato negli appositi contenitori entro lo stesso giorno.
Il segreto della tecnologia Xerox
Il segreto di questa tecnologia è ben custodita nei laboratori della Xerox, ma quel che sin’ora è trapelato è molto affascinante: il trucco starebbe nell’uso una stampante particolare e di una carta speciale. Quel che è certo è che la carta intelligente è stata ricoperta da un composto chimico molecolare simile a quello utilizzato nelle lenti colorate, che si scuriscono o schiariscono a seconda della quantità di raggi ultravioletti che le colpiscono, capace di cambiare colore quando esposto a raggi UV. A differenza delle lenti colorate però la carta cancellabile si cancella gradatamente impiegando dalle 16 alle 24 ore.
Per quanto riguarda, invece, la stampante, quel che si sa è che non usa l’inchiostro (o toner) ma è in grado di scannerizzare la carta trattata chimicamente con una specifica quantità di luce che reagisce e produce il testo, nelle successive ore il testo andrà a scomparire fino a cancellarsi completamente.
Chi avrà bisogno di riutilizzare la carta prima delle 24 ore potrà passarla nella stampante speciale e con una quantità maggiore di luce il foglio sarà di nuovo immacolato: la stampante infatti non utilizza inchiostro e non ha bisogno di cartucce o ricambi.
L’obiettivo della Xerox è quello di produrre una carta cancellabile che costa circa il doppio della carta normale ma che può essere utilizzata fino a cento volte.
Riflessioni sulla parzialità dei risparmi
Questo è quello che è stato messo in luce da un articolo di Repubblica. Il bello è che in questo articolo si sofferma solo sul risparmio di carta, visto che il cruccio dei consumatori è di ridurre la quantità di carta utilizzata negli uffici: la media attuale è di circa diecimila fogli stampati ogni anno da ogni impiegato, per un costo di circa 70 dollari.
E’ innegabile che il risparmio di carta avrà ripercussioni positive sull’ambiente (anche se devo dire che dove lavoro, si usa molta carta riciclata) ma io credo che il vantaggio, forse invisibile, è derivato sopratutto dalla mancanza di toner nelle stampanti, che si sa, se non smaltito correttamente è altamente inquinante nonchè tossico.
Il toner è tossico?
Che il toner sia materiale altamente inquinante che non va disperso nell’ambiente, è noto a tutti. Ma il toner può essere anche dannoso per la salute umana?
Quante volte, durante il cambio di cartuccia di una stampante laser, si cercava di stare attenti a non sporcarsi le mani e a non inalare quella polverina nera che si depositava intorno.
I toner sono costituiti da piccolissime particelle di materia termoplastica che si fissano sulla carta per fusione. Come pigmenti coloranti, nei toner neri si utilizza il nerofumo o l’ossido di ferro, nei toner in altri colori invece si utilizzano pigmenti organici. Inoltre vengono usate anche piccole quantità di sali metallici per controllare le proprietà elettromagnetiche. Il diametro delle particelle del toner è pari a 2 – 10 μm.
Nonostante non vi siano molte prove sulla pericolosità del toner, il Fact Sheet della Divisione medicina del lavoro di Lucerna, mette in luce diversi aspetti dubbi:
- Il toner, in linea generale, non dovrebbe presentare tossicità acute specifiche, anche se dopo un’inalazione di lunga durata di concentrazioni elevate di toner, sono state confermate polmoniti croniche, prurito e irritazione cutanea, bruciore agli occhi, tosse, dispnea, asma e mal di testa.
- Finora, le polveri di toner sono state classificate come sostanza non cancerogene e non mutagene, anche se in particolari test estremi si si è osservato un aumento di tumori ai polmoni. Il testo presegue, poi, con questo dubbio:
Naturalmente non si può escludere un effetto cancerogeno delle polveri di toner, ma, allo stato attuale delle conoscenze, tale effetto non può essere giudicato probabile.
- La pericolosità del toner, però, non risiede solo durante l’inalazione diretta delle polveri, ma anche durante il funzionamento delle stampanti. Uno studio ha evidenziato che, all’accensione delle stampanti laser, per un breve lasso di tempo (cioè per pochi minuti) la concentrazione delle particelle ultrafini può crescere in misura significativa. Per gli autori non è ancora chiaro quale rilevanza abbia per la salute l’emissione di tali particelle ultrafini e confermano che, a prescindere da queste questioni aperte, al momento non è possibile desumere effetti acuti per la salute dalle singole variabili misurate nello studio pilota.
In definitiva, non vi sono da temere effetti negativi per la salute sugli impiegati degli uffici, anche se gli studi sembrano parziali e mai definitivi..
Il costo di una stampa non è solo dato dalla carta ma anche dal toner
Ritornando al discorso del risparmio sulla carta, mi viene in mente quando un amico che aveva una cartolibreria, qualche anno fa, si lamentava che spesso la gente, quando doveva venire a fare delle fotocopie, non capiva che le spese di una semplice fotocopia non sono tutte dipese dal semplice costo della carta, bensì dalla quantità di toner usato (inoltre, un conto che si fa una fotocopia di una pagina di testo e un conto che la si fa una fatografia) nonché dalla manutenzione della fotocopiatrice stessa, tanto che spesso diceva che, a volte, ci si rimetteva pure a dare un servizio di fotocopiatrice. Ricordo quando si innervosiva quando la gente veniva con la carta da lui e gli chiedeva di pagare di meno! Infatti, sempre il mio amico, asseriva che il costo di un foglio di carta è solo una piccola percentuale rispetto a quella del toner usato per singola stampa.
Ora, è vero una cartuccia di toner è in grado di fare, nell’arco della sua vita, fino a 10.000 stampe, ma è anche vero che il suo costo è davvero elevato. Una volta, mi imbattei in una ricevuta di un toner di una piccola stampante Xerox che avevo in ufficio, una DocuPrint P8e, e rimasi sbalordito da quanto costasse: non ricordo la cifra precisa ma ricordo benissimo che superava i 400 euro!
Conclusioni: la soglia psicologia del visibile e del non visibile
Tutto questo solo per dire che esiste una sorta di soglia psicologia del visibile e del non visibile: il visibile (la carta che stampiamo) è facilmente quantificabile, mentre il non visibile (la cartuccia di inchiostro e l’eventuale manutenzione), viene, forse a ragione, trascurato dai più!
E così, quando si asserisce che, con la stampante che stampa carta che si cancella, si avrebbe un risparmio di 70 dollari l’anno (oltre che ovviamente ambientale), io credo che sia sbagliato. Penso che, per ogni persona che lavora in una azienda, il risparmio possa essere dell’ordine dei centinaia di dollari l’anno, oltre che una cosa positiva la salute di ogni dipendente. Certo, inizialmente, dato che la tecnologia Xerox è nuova e soprattutto è proprietaria (di fatto su questo innovativo genere di mercato non esiste concorrenza), i costi della carta, della stampante e della manutenzione, saranno ingenti. Ma a regime credo che, come ogni cosa, i costi si assesteranno e allora forse si potrà parlare di risparmio reale per le aziende!
Grazie per aver approfondito l’argomento. L’avevo sentita distrattamente… appena ho visto il tuo articolo, ero sicuro non sarebbe stato qualcosa in stile “pubblicità sensazionale”.
Ciao,
Emanuele
@Emanuele: Grazie a te per leggere sempre i miei post 🙂
Ciao, aggiungo due mie riflessioni in merito: la prima è che nel computo del consumo occorre calcolare anche l’assorbimento elettrico del sistema, dato che funziona con la luce; ovvero sia sarebbe interessante verificare se questa stampante laser consuma di più, di meno o quanto una normale stampante laser con il toner. La seconda riflessione scaturisce da un corso di sicurezza sul lavoro che frequentai nel lontano 1996 per un’azienda dove lavoravo: mi ricordo che “l’istruttore” ci disse che a norma di 626 le fotocopiatrici e, per traslato, le stampanti laser, andrebbero posizionate al di fuori degli uffici, in corridoi o in stanze apposite adeguatamente areate. Cosa che non avviene in nessuna azienda o ente…
Saluti!
@BigFab: Grazie mille … molto interessante la questione della 626.. io avevo sentito che andavano almeno posizionate vicino alle finestre… quindi i miei dubbi sulla reale tossicità del toner hanno qualche fondamento. Il bello è che tutte le ricerche non danno una certezza matematica della sua non tossicità … è forse per questo che occorre avere la maggiore cautela possibile.
… io mi chiedo se quelle stampanti saranno anche capaci di riutilizzare fogli un po’ “maneggiati”, nel mio ufficio le stampanti non dico di quale marca se non gli dai la risma appena un po’ sfogliata si inceppano sempre…
@Antonio Troise: la tossicità del toner mi risulta assodata, se non altro per il fatto che si liberano particelle simili al particolato stradale, anch’esso limitato per legge. Ad ogni modo all’università, per esempio, ci sono stampanti con toner nei corridoi anziché negli uffici, oppure negli uffici ma chiuse in un mobiletto a tenuta pressoché stagna con finestrella apribile verso l’esterno dell’ufficio.
@Davide: Allora da me in ufficio non sono a norma… ora che lo so, lo dirò a chi gestisce le stampanti. Thanks per l’informazione!
@TulipanoNero: aveveo letto che perché possano essere “ripuliti” i fogli di carta non devono essere rovinati… probabilmente perché la luce non riuscirebbe a ripulire la superficie tra le pieghe del foglio.
Pingback: Inventata la Carta che Stampabile 100 Volte da Xerox | Mondatica, l'informatica applicata al mondo 11 Maggio 2008
[…] Si fa un gran parlare di questa super carta stampabile 100 e passa volte inventata dalla Xerox, girando in rete si trovano mille articoli che parlano di questo argomento, tra tutti, quello più interessante ci è parso l’articolo di Levysoft. L’articolo mette in evidenza l’impatto ambientale che questa carta potrebbe avere, non si ferma al lato economico (il risparmio risulta essere molto basso) . L’articolo è sicuramente da leggere, noi ve lo consigliamo, ecco il link! […]
Solo una precisione linguistica: Non esiste il verbo scannerizzare nella lingua italiana… la forma corretta è SCANDIRE 🙂
scusatemi sono saltate la a e la z…precisazione
Grazie per l’approfondimento!