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La nostra lingua è bella perché capricciosa: oltre a trasformarsi continuamente come tutto ciò che è vivo, ha regole contraddette da eccezioni. Spesso, quindi, capita di avere dei dubbi su dove far cadere gli accenti per parole tipo rubrica, utensile, regime, amaca, baule, edile, caduco, cosmopolita, impari, pudico, ossimoro, robot, o zaffiro poiché, a volte, anche il dizionario “De Mauro” (Paravia) consultabile su Internet non prevede una pronuncia univoca, assegnando indifferentemente l’accento sulla penultima o sulla terzultima sillaba, senza alcuna preferenza.
Se non volete girare per internet alla ricerca di una risposta da parte di autorevoli esperti di fonetica che vi spiegano la correttezza o meno delle pronuncia piana o sdrucciola e non volete imparare a leggere correttamente gli accenti sul sito dell’Accademia della Crusca (che elenca tutti i termini dall’accentazione “dubbia”) potete fare un salto sul primo Dizionario multimediale di ortografia e pronuncia (DOP) della lingua italiana, uno strumento importante per imparare la corretta ortografia e la perfetta pronuncia delle parole della nostra lingua.
Un lavoro realizzato dalla RAI davvero interessante che si fa forza delle oltre 129.000 voci (di cui 92.000 voci italiane e e 37.000 di altre lingue) con oltre seimila citazioni d’autore, tutte ascoltabili in formato audio (grazie alla tecnologia Flash), che ha richiesto 8 anni di lavoro e 5000 ore di registrazione presso le sedi RAI.
Questa edizione multimediale oltre ad essere uno strumento di unificazione linguistica e di riappropriazione della lingua madre è, anche, un innovativo strumento di consultazione che è insieme rigoroso e semplice, perché alle trascrizioni fonetiche, del resto assai chiare e intuitive, s’accompagna anche la lettura ad alta voce: un sussidio essenziale per chi non conosce gli oltre sessanta segni dell’alfabeto fonetico.
Tra i lemmi troviamo parole ordinarie e termini tecnici, nomi propri di persone, di luoghi, d’istituzioni e altro. La versione online del “DOP” è accessibile gratuitamente in tutto il mondo ed è uno strumento utilissimo per tutti, indispensabile per gli studenti, per gli studiosi della lingua italiana e per i professionisti del microfono. La versione multimediale è aggiornata da una redazione di studiosi, incaricata di seguire le mutazioni della lingua parlata e scritta, di vagliare i suggerimenti del pubblico e di accogliere le proposte di nuove voci.
Per la resa dei simboli fonetici sullo schermo non sono stati utilizzati caratteri speciali perché la visualizzazione in rete degli alfabeti fonetici richiede solitamente l’installazione nel computer di un insieme di font speciali, necessariamente dipendenti dal sistema operativo del computer: una soluzione macchinosa e poco affidabile, che, qualora fosse stata adottata, avrebbe escluso dalla fruizione del “DOP” una sezione significativa del suo pubblico potenziale. La soluzione messa a punto per il “DOP” consiste nel trasformare ogni singola trascrizione fonetica in un’immagine. Si ottiene così l’importante risultato di render possibile la consultazione del dizionario coi browser tradizionali e con qualsiasi tipo di sistema operativo, nonché gli aggiornamenti futuri, garantendo la tipificazione dei dati informatici.
Il sito, oltre ad avere utili guide fonetiche ed ortografiche, ha anche un veloce motore di ricerca che fornirà l’esatta grafia e pronuncia della parola ricercata.
Il DOP, ossia il “Dizionario italiano di Ortografia e Pronunzia“, venne messo a punto per la prima volta nel 1969 dalla Rai, figlio diretto del “Prontuario di pronunzia e di ortografia per gli annunciatori radiofonici” pubblicato nel 1939, dall’EIAR, l’ente radiofonico di Stato, con lo scopo di diffondere un italiano corretto e ben pronunciato.
Ora che ne è stata realizzata una versione digitale, disponibile su Internet, può di certo affiancarsi con onore ad altri dizionari online come il De Mauro e il milione di frasi in 22 lingue diverse messe a disposizione dalla Commissione Europea per tutti i programmi di traduzione automatica (sembra che finalmente le varie istituzioni stiano iniziando a saper sfruttare al meglio la potenza di Internet); da non dimenticare, per gli anglofoni, un altro servizio simile al DOP nostrano, si chiama HowjSay e, con i suoi 89.257 termini, permette di ascoltare rapidamente la pronuncia corretta di una parola inglese.
molto interessante! ho controllato le parole da te linkate e le pronuncio tutto correttamente… e ho anche scoperto che pronuncio “ossimoro” alla greca 😀
sono francese e mio padre di origine siciliana dice rosalIa con l’accento sulla i; ma qualcuna (originaria da Peruggia) mi ha detto che il mio nome si poteva anche pronunciare rosAlia con l’accento sulla a; me piacerebbe sapere se è vero o no. molte grazie
@rosalia: esatto.. credo che la pronuncia varii a seconda del dialetto. In italiano corretto potrebbe anche essere letto come “Rosàlia” (il nome deriva dal provenzale Rocelin latinizzato in Rosàlia e significa “corona di rose”), mentre in sicialiano si usa leggerlo come “Rosalìa”, in riferimento anche alla Santuzza Rosalìa (Santa Rosalia vergine), patrona di Palermo. Devo dire, però, che personalmente ho sentito molto spesso la versione siciliana del tuo nome, probabilmente perché si usa molto nel Sud di Italia, tanto che viene naturale anche a me mettere l’accento sulla i.
Spero di esserti stato d’aiuto,
Ciao
rosalia anke io mi chiamo come te
xò i miei parenti siciliani qnd
mi kiamano la pronunciano(rosalea)xò ora sò
ke il mio nome si scrive rosalia ma
la pronuncia in palermitano
e (rosalea)è in italiano normalmente