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Formattare, in informatica, significa preparare all’uso, ma soprattutto imporre uno specifico formato all’oggetto fisico che subisce l’operazione. Come è noto è un’operazione distruttiva in quanto comporta la perdita totale dei dati contenuti dal supporto stesso perchè il supporto magnetico viene riorganizzato secondo una diversa struttura-forma, per cui i dati in esso memorizzati non sono più accessibili, quindi di fatto sono persi.
Nell’ambito della formattazione hardware esistono due tipi di formattazione:
- La formattazione completa è totalmente distruttiva, perché riscrive fisicamente per intero il supporto e proprio per questo motivo necessita di parecchio tempo per essere portata a termine.
- La formattazione rapida, che riscrive solo l’area contenente le informazioni sul posizionamento dei files sul supporto, è quindi più veloce.
In teoria quindi la formattazione completa, diversamente dalla formattazione rapida, non consente il recupero dei dati tramite l’utilizzo di appositi programmi.
In realtà questa affermazione, non sempre è vera perché con strumenti molto costosi e complessi, è possibile rilevare lo stato binario (che altro non è che una tensione di corrente) precedente e recuperare di fatto i dati anche dopo una formattazione completa. In poche parole se prima un determinato settore era allo stato logico 1 (che corrisponde ad una tensione di corrente superiore ad una certa soglia) e dopo la formattazione completa ritorna a 0 (che corrisponde ad una tensione inferiore ad una altra soglia), in teoria la tensione dello stato logico 0 post formattazione sarà leggermente superiore a quella di quando l’hard disk è uscito dalla fabbrica. Si tratta di una sorta di effetto memoria.
Per risolvere questo problema, esistono alcuni tool free che permettono di sovrascrivere decine di volte l’intero contenuto di una hard disk con dati randomici in modo da eliminare qualsiasi traccia residua delle informazioni precedenti. Tra questi, vorrei citare un tool open source: Darik’s Boot and Nuke.
Questo programma può essere installato su una periferica floppy/USB oppure CD/DVD a seconda delle proprie esigenze e funziona al boot del proprio PC. Infatti, dopo aver cambiato la propria “Boot sequence” (accedendo col tasto Canc o F1 al vostro BIOS) in modo da accedere prima sul dispositivo di memorizzazione su cui è installato Darik’s Boot and Nuke, occorre riavviare il sistema. Quindi, quando si entrerà nella schermata principale del programma di dban, premiamo invio per attivare la modalità interattiva. Ci apparirà un elenco con tutti gli hard disk del sistema. Selezioniamo (premendo con la barra spaziatrice) l’hard disk prescelto e premiamo M per scegliere il metodo di formattazione che preferiamo.
- PRNG Stream: modalità di formattazione che prevede da 4 a 8 sovrascritture prima della formattazione;
- Gutmann: il tipo di formattazione più lunga ma efficace, prevede infatti 35 sovrascritture;
- RCMP TSSIT OPS-II (Royal Canadian Mounted Police Technical Security Standard for Information Technology): standard di eliminazione della polizia canadese, che attua 8 sovrascritture prima della formattazione;
- DoD 5220-22: standard di eliminazione del Ministero della Difesa americana, che attua 7 sovrascritture prima della formattazione;
- Quick Format: formattazione veloce, molto utile quando abbiamo bisogno di rimuovere il sistema operativo presente nel pc, ma non rimuove i dati ivi contenuti.
Dopo aver scelto il metodo di formattazione, facciamo partire la formattazione che potrebbe impiegare, tranne nel caso si sia scelta la formattazione rapida, anche diverse ore.
Per finire, ecco una lista di programmi freeware per il data recovery nel caso abbiate cancellato per errore un file:
- DataRecovery V2.4.0
- Recuva V1.06
- CD Recovery Toolbox V1.0
- PhotoRec V6.8 , disponibile anche per Linux e Mac.
- Recover Files V2.0
- Roadkil’s Unstoppable Copier V3.12, disponibile anche per Linux.
- Encopy V3.68
- Pandora Recovery V1.1.20
- Undelete Plus V2.9
- FileExtractor V1.00