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La tecnologia era presente già da molto tempo ma veniva soprattutto utilizzata in ambiente militare o dove si richiedevano sistemi di protezione avanzata. Finalmente qualcuno ha pensato di utilizzarla anche per gli usi comuni, a tutto vantaggio della semplicità e immediatezza d’uso: sto parlando, della Iris Recognition Tecnology, ovvero del riconoscimento dell’identità grazie alla lettura dell’iride, applicata ai cellulari, sfruttando la fotocamera come scanner dell’iride.
In effetti la tecnologia di riconoscimento dell’iride non è nuova al segmento di sicurezza ma è la prima volta che è stata introdotta nel mercato mobile come protezione contro l’utilizzo non autorizzato del dispositivo da parte di terzi, in modo che possa essere attivato esclusivamente dal proprietario.
A sviluppare il sofware di sicurezza biometrico è stata la Oki Electric, una multinazionale nipponica che ha messo a punto una versione compatibile di appena 200 KB per tutti gli smartphone dotati di Symbian o Windows Mobile con un processore da almeno 200 MHz e per i PC con Windows XP (forse anche per Vista).
Il processo di lettura, che dovrebbe durare meno di 1 secondo, avrà un margine d’errore di uno su 100.000 scansioni (equivalente ad una precisione del 99.99%).
Unico requisito: disporre di un cellulare munito di una fotocamera di almeno un Megapixel di risoluzione, anche se per il suo perfetto funzionamento sono consigliati 2 Megapixel.
Il vantaggio di questa tecnologia, rispetto a quelle disponibili in precedenza, è che non è necessario utilizzare una fotocamera speciale ad infrarossi per effettuare la scansione, ma basta una normalissima fotocamera di un telefonino.
Il software è stato presentato qualche mese fa al Wireless Japan 2007 ma ancora non si hanno notizie su quando verrà commercializzato e a quale prezzo verrà offerto.
Il vantaggio indubbio di questa tecnologia è che non si dovranno più ricordare password e PIN (che comunque possono facilmente essere carpiti e rubati) e in grado di dare un sistema di protezione che può dirsi infallibile (rispetto al PIN di sicurezza e al microscanner per sbloccare il telefono cellulare in base all’impronta digitale) visto che, almeno ad oggi, l’iride dell’occhio è difficilmente falsificabile e riproducibile essendo univoca per ogni individuo.
Insomma, molto presto basterà uno sguardo per attivare il proprio cellulare!
Interessante, pensa se dopo una nottataccia accendi il telefono per fare\ricevere un’importante chiamata e questo non ti riconosce … come minimo lo vedono precipitare da una finestra … il telefono!
ma non è un pò troppo per un cellulare?
io già avevo i miei dubbi sull’utilità del riconoscimento dell’impronta digitale utilizzata sui portatili, ma questa…
Magari può essere anche utile, ma nell’utilizzo comune di un telefono quanto?
Semplicemente geniale 🙂
Ho avuto modo di “giocare” con una libreria che permette il riconoscimento di diversi codici a barre, anche bidimensionali con diversi KB di info ma questo riconoscimento dell’iride sembra davvero interessante. Campi d’applicazione? Mah non saprei
@Mavero: pensa a chi si fa l’operazione agli occhi per qualche forma di miopia… chissà se l’iride cambia conformazione…
@hertz: beh c’è chi usa il proprio cellulare come un portatile e ci salva di tutto sopra … se il costo del software non fosse eccessivo sarebbe interessante provarlo anche se poi magari, non avendo dati sensibili sopra, probabilmente non lo userei quasi mai se non per far colpo sulle persone 🙂
@Federico: hmmm campi di applicazioni futuri li vedo meglio sui portatili con cam incorporata (anche se ora non hanno una risoluzione sufficiente). Invece di inserire la password basta che ti siedi davanti al tuo pc!
@Antonio: Probabilmente saranno utilizzati un giorno, ma prima di un sw affidabile ci saranno notevoli problemi di usabilità (come diceva Mavero, se ho gli occhi rossi? se uso le lenti a contatto?)