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Che la scienza sia sorprendente è noto ma che ancora oggi si possano scoprire cose nuove su argomenti che sembrano universalmente riconosciuti e che non possano apportare più nulla, è ancora più meraviglioso. Infatti mai si sarebbe immaginato di riuscire a scardinare un punto fermo come il principio per cui l’acqua spegne il fuoco e trasformarlo in uno per cui l‘acqua diventa combustibile!
E’ recente la notizia di un inventore della Pennsylvania, John Kanzius, che questa estate è riuscito a dare fuoco all’acqua salata usando un semplice apparecchio per la radioterapia.
Il pensionato sessantatreenne e inventore a tempo perso di Eire in Pennsylvania, era alla ricerca di una cura per la malattia di cui soffre, il cancro. Un bel giorno, nel piccolo laboratorio di casa, durante i suoi esperimenti proprio nel tentativo di perfezionare un nuovo dispositivo, lo scienziato ha provato a desalinizzare l’acqua di mare, separando l’acqua dal sale, con un generatore di radio-frequenze, così da danneggiare le cellule cancerogene senza compromettere l’integrità di quelle sane.
Con enorme sorpresa, però, quello che doveva essere un esperimento di routine si è trasformato nella mela di Newton (un classico caso di serendipità) e l’acqua nella provetta ha preso immediatamente fuoco, generando una fiamma quasi elettrica, e in grado di superare i 1700 gradi centigradi. L’idrogeno, insomma innescato da una reazione esotermica, si è acceso.
La scoperta in queste settimane ha destato grande curiosità tra gli scienziati e ha acceso un vivace dibattito anche in rete e nei telegiornali di tutto il mondo. Il chimico Rustum Roy ha infatti confermato quanto già visto giorni fa proprio a casa di Kanzius eseguendo delle dimostrazioni nei laboratori universitari. L’onda radio infatti, permettendo di rompere i legami molecolari, quindi la scissione dell’ossigeno e dell’idrogeno, genera una combustione. Una volta incendiato, l’idrogeno brucia finché rimane esposto alle frequenze. Per il ricercatore si tratta «della più sensazionale scoperta degli ultimi anni nel campo delle ricerche dell’acqua».
Intanto gli scienziati vogliono cercare di scoprire se l’energia prodotta dall’idrogeno che brucia, possa bastare per alimentare un’automobile o altre autovetture di grossa cilindrata: tutto dipende dal rendimento termodinamico dell’intero ciclo. Infatti, il potenziale è enorme: se anche il mare diventasse un combustibile, avremmo giacimenti infiniti. Chissà se un giorno si potrà presto fare il pieno con dell’acqua di mare!
La fiamma di John Kanzius è stata nel frattempo certificata dall’ufficio brevetti del governo statunitense come “sistema avanzato di ipertermia indotta da radiofrequenza“. E lo stesso autore della scoperta ha già le idee chiare di cosa fare del certificato. Lo darà al miglior offerente. Già perché in fondo quello che continua ad interessarlo è solo la sua ricerca sul cancro e il ricavato (milionario) servirà proprio a questo.
Intanto qualcuno ipotizza che non si tratti di idrogeno ed ossigeno che si separano e poi si riuniscono perché, in effetti, non brucerebbero con una fiamma gialla, bensì, forse, quello che viene sprigionato dalla reazione, solo sodio disciolto nell’acqua, che ha, appunto, una fiamma gialla. Altri, invece, ipotizzano che non sia una vera e propria fiamma, ma piuttosto plasma.
Altri ancora ipotizzano che lo scienziato si fosse imbattuto in una tonalità d’onda in grado di scatenare, per risonanza, una reazione esponenziale ancora sconosciuta dentro la materia dell’acqua salata. Infatti, a supportare questa tesi, verrebbe tirata in ballo una delle ultime grandi scoperte energetiche degli ultimi tempi sulle frequenze risonanti da parte del MIT, in grado di trasmettere energia elettrica via wireless.
Il fatto curioso e forse anche molto speculativo è che John Kanzius ha detto che sembra che gli esperimenti ormai dimostrino un’efficienza del processo di questa specie di elettrolisi maggiore di 1, ovvero il processo produce più energia di quanta ne consuma (l’energia consumata è quella delle onde elettromagnetiche)! Forse, quindi, un rendimento energetico così alto, potrebbe essere giustificabile solo alla luce delle ultime scoperte del MIT.
Chissà se è sempre stato questo il vero segreto dei tanti motori ad acqua inventati ma su cui è sempre calato un velo di mistero. Un generatore RF ottimizzato potrebbe, infatti, portare allo sviluppo di motori ibridi elettricità-acqua del tutto rivoluzionari, che si basano su una fonte energetica pulita, economica e disponibile a tutti.
Sarebbe interessante sapere che frequenza e intensità avevano le onde radio che hanno irradiato l’acqua salata, diffondendo magari le specifiche tecniche a beneficio di altri ricercatori indipendenti.
La mia paura è che magari, le lobby dei petrolieri, possano insabbiare questa scoperta.
Temo di avere lo stesso sentore…. 🙁
@Longinus: io mi aspetto che da un momento all’altro smentiscano tutto, oppure che piano piano la notizia vada scemando sempre più fino a cadere nel dimenticatoio finché non è costretta a rientrare in una delle tante legende pseudo-scientifiche sul motore ad acqua. Certo, se poi ci mettiamo anche il fatto che il suo scopritore darà il brevetto al miglior offerente… potrebbe essere facilmente fagocitato da qualche grande industria e non vedere luce per i prossimi 20 anni… quando magari la crisi petrolifera farà schizzare alle stelle i guadagni di un motore ad acqua siffatto.
Speriamo proprio di no, e che finalmente sia la svolta per la produzione di energia, perchè siamo messi veramente male…
Grazie per la notizia, in tv non ho visto traccia, e nemmeno su vari giornali online…
Grazie ancora Antonio! 😉
Pingback: Nuove Fonti Energetiche Rinnovabili: Acqua Salata 24 Settembre 2007
[…] Grazie a Levysoft per la segnalazione. […]
Leggendo per la prima volta questa notizia giorni fa l’avevo bollata come la classica bufala pseudoscientifica di quelle che girano normalmente in rete.
Ti ringrazio per il tuo approfondimento che mi ha chiarito le cose.
Rimango naturalmente ancora parecchio scettico sulla questione.
Stiamo a vedere.
@Multimedia Player: in effetti non è girata granché sui media italiani… chissà perché… forse si aspetta una conferma ufficiale da parte della comunità scientifica internazionale.
@Sergio: sono contento che quest’articolo sia servito a fare un po’ di luce su questa scoperta … anche io, comunque, tendo a non sbilanciami troppo. D’altronde perché un fenomeno scientifico sia universalmente accettato deve essere, come prima cosa, riproducibile in laboratorio tutte le volte che si vuole, e questo non potrà accadere se prima non verranno diffuse le specifiche tecniche dell’esperimento.
Speriamo comunque che se ne parli quanto prima…
@Multimedia Player: beh il fatto che ne hai parlato anche tu sul tuo blog aiuterà di certo la diffusione della news… se poi fosse ripreso da più blogger magari prima o poi arriverà anche ai media italiani 🙂
Beh è una questione troppo importante per non parlarne 🙂
qualcuno può segnalarmi gentilmente qual’è la nuova scoperta fatta dal MIT di cui si parla nell’intervento?grazie a tutti
@phizgerald: riguarda il trasferimento di energia senza fili… pensa ad un televisore che si accende senza alcun cavo di alimentazione… l’idea è quella… ma non so quanto possa essere effettivamente correlato al fenomeno “dell’acqua che brucia”… se non per per il discorso delle frequenze risonanti.
Bell’articolo! Speriamo che nn si riveli una bufala.. o che in realta l’efficienza del processo sia MINORE di 1 in questo caso la reazione (qualunque essa sia) consumerebbe energia invece di produrla…
@Student: già, non tocca che attendere nuove notizie in merito, positive o negative che siano.
L’ ennesima bufala , essendoci sodio (notoriamente esplosivo con acqua quando in stato metallico ) quello che succede è che viene scisso – temporaneamente – dalla soluzione H2O per poi re-agire violentemente con essa e con la percentuale – minima- di idrogeno eossigeno scissi dalla radio frequenza.
Non sono un esperto di termodinamica ma se andiamo a verificare il valore in KJoules da METTERE DENTRO la reazione è qualche ordine di magnitudine quello che se ne ricava .- e che è poco controllabile.
Comuqnue un bel fuoco d’artificio e ottimo business sense da parte del tipo che ha “brevettato” (!) una reazione elettro chimica naturale. L’ ENERGIA NON SI CREA DAL NULLA ! EMC2 !!!
@Fivizzano
Qui non di sodio metallico si tratta, bensì di cloruro di sodio. Hai mai provato a mettere sulla fiamma del gas del sale da cucina? Guarda il colore e non badare al fatto che ‘sembra’ che esploda.
Posso invitare tutti i frequentatori di questo blog a leggere i miei post sull’argomento?
http://raffrag.wordpress.com/2008/11/06/lacqua-brucia-i/
http://raffrag.wordpress.com/2008/11/11/lacqua-brucia-ii/
http://raffrag.wordpress.com/2008/11/22/lacqua-brucia-iii/