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“Se lo dice un Blog allora è vero“: è questa l’opinione che hanno gli internauti europei dei blog e pare che sono proprio i blog a decidere, a volte inconsapevolmente, se vale la pena acquistare un prodotto e quindi a condizionare le scelte degli utenti. Quindi, un buon blog, oltre ad essere forse la vera espressione, online, della libertà di opinione e diritto di cronaca, può diventare sempre una fonte di informazione influente in grado di costituire anche un efficace strumento di posizionamento per un sito, prodotto o servizio online.
In pratica, sembra, quindi, che se la parola dei blog è legge si può a bene ragione parlare del Blog Power (come già il Time aveva intuito).
Avevo già affrontato questo argomento nel mio articolo sul passaparola dei blog con il wom e il web marketing. Ma dopo aver letto quanto evidenziato dalla ricerca condotta da Ipsos MORI e Hotwire che hanno provato a misurare il potere dei blog ho pensato di coinvolgere direttamente voi blogger.
Pare, infatti, che ben 60 milioni di europei comprerebbero con maggiore probabilità un prodotto di cui hanno letto un commento positivo su Internet. Mentre ben venticinque milioni di europei affermano di aver cambiato idea dopo aver letto un blog. La fiducia nei confronti dei Blog è spassionata da parte di francesi e italiani, si attenua in Germania e diventa la metà, rispetto ai capofila, in Spagna e Inghilterra.
Tra le fonti di informazione percepite come più fidate, i blog risultano secondi solo alla carta stampata: un quarto degli europei (24%) considera i blog una stimata fonte di informazione, mettendola dopo i giornali (30%) ma davanti alla pubblicità in televisione (17%) e all’email marketing (14%).
Più della metà (52%) degli utenti europei intervistati ha, infatti, affermato di essere stato più propenso all’acquisto di un prodotto o un servizio dopo avere letto in un blog recensioni positive da parte di clienti. Al contrario, possono diventare un freno dissuasivo all’acquisto: quasi 40 milioni di utenti europei ha deciso di non acquistare un prodotto dopo averne letto pareri negativi sul web.
Ora chiedo a tutti i miei miei lettori e a tutti i blogger (sperando di non aver dimenticato nessuno):
Quanti di voi hanno questa impressione? Voi date ascolto ai blog che leggete e pensate di essere stati influenzati, in passato, da qualche loro riflessione tale, magari, da farvi acquistare un prodotto piuttosto che un altro?
Mentre scrivete un post vi ponete mai la questione che magari un giudizio negativo/positivo che voi date potrebbe influenzare i vostri lettori a tutto scapito/beneficio del prodotto o servizio che recensite?
Se, quindi, come è noto, “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, ora mi chiedo: in definitiva, siete consapevoli dell’enorme potere che detenete?
E’una domanda che mi sono automaticamente posto scrivendo il mio ultimo post. Ed è anche la domanda che si sono posti i fornitori di certi servizi come Text-Link-Ads, ReviewMe e così via …
E’vero che si può influenzare qualcuno, del resto è normale secondo me che molti ritengano i blog una fonte di informazione spesso meno “allineata” di tante altre. Voglio dire, a meno che uno con il blog ci viva (e allora ha contenuti magari più pilotati), allora si può praticamente scrivere senza imposizioni. A quel punto anche eventuali consigli di tipo “commerciale” diventano più una specie di “feedback” su un prodotto, e la gente vuole proprio avere quello. Ormai non interesa più a nessuno vedere le pubblicità o le finte televendite.
beh…se ci fai caso il *motto* del mio blogghetto è appunto la frase: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” ^___^
@Vortexmind: in effetti, è proprio questa ottica non allineata ad essere il punto di forza dei blogger. Ora una curiosità: quando hai scritto quella recensione sui libri per l’estate avresti immaginato di esser riuscito a convincere il sottoscritto a comprare Bay City? 🙂 L’avevo visto tempo fa ma ero indeciso: ora avendo visto che ad un appassionato di Asimov gli era piaciuto, penso di comprarlo! Ecco siamo di fronte ad un esempio “live” del grande potere di convincimento dei blog!
@GipuntoE: Eheh grande: hai avuto un’ottima intuizione 🙂
Prima erano i forum e magazine online, ora sono ci sono i blog 😉
Personalmente, quando devo fare un qualche acquisto cerco di trovare informazioni da diverse fonti del prodotto che sto per acquistare. Confronto le diverse fonti.
Se magari la fonte è un blog che seguo da qualche tempo.. e so che su quello che scrive c’è da fidarsi… allora non ci sono cazzi/dubbi. Vado e compro ad occhi chiusi.
Ovviamente cerco sempre capire a priori se c’è da fidarsi o meno… cosa che non sempre è possibile.
mi considererò “importante” solo quando tutti useranno il mio plugin per il farfallino!
Allora si che avrò paura del mio “potere” 😉
Personalmente ho cominciato a guardare serie televisive americane (Lost, Heroes, Weeds …) e ho cominciato a usare determinati servizi come Twitter e Anobii dopo averne letto sui blog.
Personalmente le mie abitudini sono influenzate enormemente da quello che leggo su internet e per forza di cose quindi da quello che trovo sui blog (che molto spesso sono piazzati meglio sui motori di ricerca rispetto alle recensioni di siti o addirittura agli stessi siti dei produttori)
Naturalmente cerco di non farmi influenzare dall’opinione di un singolo o da una corrente (ad esempio per chi ‘adora’ Microsoft Vista è sempre bello mentre per chi ‘adora’ Mac Vista è sempre brutto) ma cerco opinioni contrastanti e leggo sempre, dove presenti, i commenti.
Abbiamo un enorme potere, certamente, ma è ben distribuito su una larghissima base di Blogger e Commentatori e quindi da soli non siamo assolutamente influenti: anche le blogstar possono venire stroncate nei commenti.
Penso che chi “cerca la verità” su internet non si fermi alla prima occhiata.
Almeno spero!
Il mio lettore feed negli utlimi mesi si è alleggerito del 50%. A parte i blog che non erano più di mio interesse ne ho scartati molti altri fondamentalmente per due motivi: 1) Le notizie erano alterate per fare scoop 2) Il blogger, per un motivo o per un’altro, iniziava a farsi pilotare.
Oggi difficilmente discosto l’attenzione dai “miei blogger di fiducia”, sono loro che influenzano le mie scelte. Persone che seguo da mesi, o da anni, di cui sono certo di poter fare affidamento sulla loro parola.
Se cerco una informazione sul web e trovo riferimenti su un blog che non conosco ci penso due volte prima di prendere per buono quanto scritto dall’autore. Non lo conosco, non so chi è, ne quali competenze o interessi ha per dire che quel prodotto/oggetto sia buono o no.
Inquanto ai miei lettori cerco sempre di trasmettere e condividere le mie esperienze (e perchè no, anche quelle degli altri). Sono cosciente del fatto che la mia opinione potrebbe influenzare quella piccola cerchia di utenti che mi seguono quotidianamente (è sintomo di responsabilità) quindi, ci penso bene prima di scrivere ed evito di arrivare a conclusioni affrettate.
@Fullo: a me fanno paura le coincidenze!
Qualche giorno fa guardavo Threshold e uno dei componenti del gruppo, un genio matematico, ha iniziato a parlare il farfallino… e ora tu ne parli qui… mi chiedo se tu o kromeblog abbiate preso spunto guardando quell’episodio!
Uhm,tutto questo potere,specie in Italia,ancora non lo vedo…però sono curioso di sapere quando Buzz Paradise ad esempio sbarcherà qui come andrà. Attendiamo qualche mese?
@Sergio: in effetti il punto di forza dei blog è la possibilità di scrivere commenti in modo di instaurare un confronto e una dialettica che nessun altro mezzo sin’ora è riuscito ad eguagliare. Se io scrivo qualcosa ma non viene suffragato dai miei lettori che, nei commenti, mi fanno notare il mio errore, ecco che lo strumento più democratico per eccellenza, se usato correttamente, inizia farsi valere, autoinnescando quel processo che è la fonte poi della Forza dei Blog!
Mmm non mi scriveva il commento, ridico tutto 😛
Alla fine l’articolo in questione spiega i vantaggi del Web 2.0 ossia il web degli utenti per gli utenti.
Naturalmente il potere di influenzare è in stretta relazione all’autorevolezza del blog in questione: e qui vige “la saggezza della folla”.
Parlare di responsabilità forse è un po’ troppo, ad ogni modo i blog detengono tanti piccoli poteri…che in un gioco di “link, citazioni, opinioni, ecc…” sono in grado di comunicare alla massa.
Beh, francamente speravo di convincere qualcuno con la mia intrigante dialettica 😀
Certamente sono consapevole che ciò che leggo mi influenza, soprattutto se il giudizio viene da qualcuno di cui ho stima e fiducia.
Scrivo sempre ciò che penso, come se quello che scrivo lo dicessi di fronte all’interlocutore di cui parlo. Seguendo questa regola non mi sono mai pentito di qualcosa che ho scritto.
Il resto, pensare che influenzo chi mi legge, non mi interessa quando scrivo. Scrivo e basta, senza retropensieri 🙂
@Dario Salvelli: nonostante Buzz Paradise sia una interessante sperimentazione di come una piattaforma possa mettere in contatto le grandi marche con i consumatori influenti come i bloggers, in modo da aiutarle a concepire delle campagne pubblicitarie basate sul buzz e il passaparola e, reciprocamente, permettere ai “leader d’opinione” di testare i nuovi prodotti prima del loro lancio sul mercato, accedendo ad informazioni esclusive, penso che sia una estremizzazione del concetto che naturalmente i blogger già avevano in sè.
Inoltre penso che sia molto facile che si possa rischiare di guidare preventivamente i famosi “leader d’opinione”, influenzando e quindi snaturando le loro valutazioni.
Quando dici che in Italia non lo vedi… è perché forse è ancora in fase embrionale… ma il “Blog Power” lo puoi vedere anche nella piccola recensione di un libro ben scritto, dall’ultima vacanza fatta o all’ultimo programma installato.
Insomma, è vero che in Italia non si nota tanto ma, secondo me, è solo perché non c’è ancora nessuno che ci vuole lucrare sopra come (spero di sbagliarmi) le piattaforme di Buzz.
@Luca Conti: ecco, penso sia proprio questo lo spirito che debba animare i blogger, e che, presumo, sia proprio del 99% di loro.
Mi trovi d’accordo perché è quello che faccio anche io: quando scrivo un post non mi pongo il problema se sia congruente con il tema “orientativamente tecnologico” del mio blog o se sia “politicamente corretto” tentando quindi di venire in contro alle aspettative dei miei lettori. Anzi, credo che le aspettative dei lettori di blog (che, attenzione, come tipologia, sono diversi, per esempio, dai lettori dei giornali online) sia proprio quella di aspettarsi sempre qualcosa di nuovo.
Insomma, in definitiva, la Forza dei Blogger, oltre alla dialettica e al confronto, si basa anche sull’essere sè stessi, in completa libertà.
Riguardo al Farfallino si tratta di un post del marzo ’06 riesumato ieri da un commento, e ributtato da me su twitter.
L’inero progetto è inoltre un revival di uno dei primi lavori che ho mai pubblicato sul web: ovvero un convertitore in Farfallino scritto in C .
Tra l’altro spero che Internet abbia perso la memoria di quell’imbarazzante periodo “Kromeboy 1.0” 😉
Riguardo allo stile di scrittura con il tempo e con la crescita del numero di visitatori ho cominciato a esprimere le mie opinioni in modo più “soft” rendendomi conto delle incredibili differenze di opinioni tra i miei lettori.
Capita anche a voi?
Antonio non so se il mio commento non è arrivato o cosa…
Credo che il potere dei blogger, che esiste, sia basato sul fatto che chi scrive in un blog – su qualsiasi argomento – si espone nella maggior parte dei casi in prima persona.
Di solito prima di scrivere anche la minima ca$$ata si controllano le fonti, si fa un lavoro di “ricerca”. E nel blog, con l’ipertesto a portata di mano, è visibile più che nella carta stampata o nella TV.
Sì, credo ai blog che leggo, anche se per formazione controllo sempre :).
@Daniele Salamina: scusa ma eri caduto nelle grinfie di Akismet! In effetti quello che dici è vero: se si visita sempre un blog, impari a conoscere l’autore e nasce una sorta di amicizia virtuale… e sentire un suo parere è come sentire un parere di un amico reale!
Azzo… quì c’è da preoccuparsi…. Akismet mi identifica come spam ? Molto male… 😉
@Daniele Salamina: credo dipenda da una parolina che hai messo prima di “dubbi”… 😛
@Gianni Amato: innanzitutto spero di far parte della tua ristretta lista di blog “affidabili” 🙂
Quindi, trovo interessante il rapporto che evidenzi sulla conoscenza “virtuale” del blog: se lo conosci, sai i suoi gusti, competenze e interessi, e quindi è lo stesso rapporto che si ha con un amico “reale” di cui si accettano con fiducia i pareri. La Community, propria del Web 2.0, ha innescato proprio la nascita di rapporti interpersonali che si intrecciano al di là della vita reale spostandosi sul web.
Per quanto riguarda, invece, il rapporto che hai con i tuoi lettori, credo che lo possa vedere quotidianamente chiunque visiti il tuo blog: il tuo è il rapporto con i lettori più sano ed equilibrato che si possa avere. Solo così, poi, può nascere la fiducia e l’amicizia tra blogger e internauti.
Fino ad ora, quindi, dagli spunti presi dai vostri commenti, posso affermare che, la Forza dei Blogger, è data dalla dialettica, dal confronto, dall’essere sè stessi, in completa libertà, senza però dimenticare i propri lettori per non deluderli, facendo così nascere la fiducia verso il blogger.
@capemaster: è giusto così, per questo è doveroso riportare sempre le fonti. Credo che, rispetto ai giornali, di cui si può leggere una notizia e basta, i blog offrono la possibilità di allargare le proprie conoscenze e di approfondire ulteriormente la notizia con un semplice click del mouse. A me è capitato decine di volte che, da una semplice afermazione o pensiero riportato su un blog, ho scritto un intero post! Se poi ci si mette la possibilità di interloquire con lettori ed autori, allora il cerchio si chiude e l’approfondimento della notizia è completo!
@Daniele Simonin: forse responsabilità è una parola un pò grande, ma probabilmente perché è paragonata all’influenza che hanno la maggior parte dei blogger.
Ma non dimentichiamo che a volte basta un passaparola di pochi autorevoli blog per innescare una moda, un meme. Ma il bello della blogosfera è che le stesse cose riescono a farlo i piccoli blog (ricordate gli Z-Blog Awards?): basta avere un’idea originale che subito viene premiata dai blogger accrescendone di fatto la popolarità esponenzialmente in una sorta di utopica democrazia.
Quindi è giusta la definizione che hai dato di Web 2.0 ossia il web degli utenti per gli utenti.
Se posso fare un esempio, per quanto riguarda i film mi fido piu’ dei blog che dei giornali o della TV che in molti casi arrivano ad essere solo dei portavoce dei grandi studi cinematografici.
Direi che un potere c’e’, spero solo che non se ne accorgano, anche in Italia, le grandi aziende.
@Gianmario: è vero, per la televisione e i film, le opinioni dei blog sono espressione di pura democrazia di giudizio, anche se credo che questo genere di argomenti, in Italia, non siano molto diffusi tra i blog: tolti 2-3 blog che si occupano solo di questo genere di intrattenimento, quelli generalisti affrontano la questione solo di rado: sarà forse perché in televisione, spesso, non passa poi niente di interessante?
Mah … per quanto mi riguarda io continuo a scrivere quello che mi pare nello stile che mi pare, se i miei lettori non apprezzano hanno una selva di altri blog cui possono rivolgersi 😀 Mica posso prentendere di stare simpatico a tutti … ovvio che poi dipende dagli argomenti di cui si parla: l’angolo della gnocca ad esempio mette sempre d’accordo tutti ahaha
Secondo me il blog è l’evoluzione dell’informazione cartacea, ovvio non vale per tutti i blog. Noto da qualche tempo a questa parte che i giornali web e la carta stampata stanno diventando un pò troppo leggeri nel dare le notizie, oppure tante volte non ne danno alcune per evitare chissà quali ritorsioni.
Invece alcuni blog stanno proprio facendo controtendenza, mostrano notizie importanti che i giornali glissano molto facilmente. Mi è già capitato di leggere importanti retroscena su autorevoli blog piuttosto che sulle maggiori testate giornalistiche italiane.
A parte questo, non sono mai stato influenzato da riflessioni lette dai blog. Posso essere o meno d’accordo con le riflessioni espresse sui blog, ma non mi sono mai fatto influenzare.
Sono pienamente consapevole del fatto che quello che scrivo può influenzare i miei lettore, ma non per questo castro le mie idee. Infatti tutto quello che scrivo rispecchia perfettamente ciò che penso.
Mi rendo conto del potere che detengo, e spero di poterlo gestire al meglio, non come hanno fatto alcune blogstar (una in particolare, che stimavo molto) che sono state inebriate dal potere e sono diventate megalomani e volgari.
@Il Fornaio: Il fatto che sui blog trovi notizie che altrove mancano, è una cosa molto positiva, tanto che a volte le stesse testate giornalistiche chiedono informazioni ai blogger stessi. Io stesso, una volta, sono stato contattato da un giornalista che aveva letto un mio articolo e chiedeva lumi.
Comunque l’aspetto più importante, che evidenzi anche tu, per un blogger è la sincerità e la trasparenza verso i propri lettori!
Internet ci da una visibilità globale istantanea e questo vuol dire che bisogna essere sicuri di quello che si scrive. Comunque io non comprerei mai un prodotto solo perché ne ha parlato un blogger ma se su parecchi blog se ne parla bene allora queste opinioni diventano decisive per un probabile acquisto. Considero i blog solo come una delle tanti fonti e non come una soluzione alternativa agli altri canali informativi. In generale i blog sono una buona soluzione per far conoscere cosa si è, cosa si pensa e cosa si fa nella vita.
Il motto del nostro sito è, da sempre, “far sapere è più importante che far ignorare” e questo spiega chiaramente lo spirito di condivisione che ha animato il nostro progetto fin dall’inizio.
Influenzare i lettori con le proprie opinioni è inevitabile, come succede nelle chiacchierate tra amici, tuttavia non ne abbiamo mai fatto una questione di responsabilità: forse perchè sappiamo che ciascuno può verificare come vuole la veridicità dell’informazione riportata (se oggettiva) oppure avere un’opinione differente su un certo prodotto/programma/servizio. E in questo caso benvenga il confronto!
L’alta percentuale di consumatori che decide le proprie scelte d’acquisto sulla lettura dei blog, è forse spiegabile con la “fiducia” che il lettore ripone nella figura del blogger stesso, lontano dalle logiche persuasive e commerciali della pubblicità tradizionale. Il blogger scrive (perlopiù) per passione, dunque il lettore sa di poter contare su un giudizio non pilotato che, inoltre, si alimenta, si modifica, si accresce di commenti e valutazioni della community. E’ la reciprocità scrittore/lettore il vero potere della nostra blogosfera, dove ciascuno impara dagli altri in un “vortice” di conoscenza spontanea e condivisa!
@Michele: per quanto mi riguarda, se un blogger che conosco e che reputo attendibile mi consiglia un tale prodotto/servizio io tendo a fidarmi. Certo, non è che prendo per oro colato ogni sua frase: io sono sempre abituato a cercare per conto mio altre informazioni e sicuramente andrei più a fondo, ma comunque avrei una valore aggiunto indiscutibile.
@Googlisti: interessanti le vostre argomentazioni. Secondo me è giusto non sentire il peso delle proprie opinioni anche se bisogna sempre stare attenti: se si commettono troppi errori, non ci vuole niente a cancellare un feed dal proprio Google Reader! E anche questa è libertà…una libertà reciproca…che fa guadagnare la fiducia con la forza delle proprie argomentazioni, fino a generare quel fenomeno che voi definite, giustamente, un vortice di conoscenza spontanea e condivisa!
gia infatti per l’affiliate marketing si usano maggiormente i blog perchè danno più sicurezza e credibilità.
Azz, mi ero perso la chiamata alle armi 🙂
Chiedo scusa, ma non ho tempo di leggere tutto quello che avete detto fin ora.
Per quanto mi riguarda, l’indipendenza dei blog come fonte di informazione, la rappresentanza diretta di una persona, dietro tale fonte, in genere mi fa pensare che una opinione positiva su un prodotto sia data in modo relativamente disinteressato.
O meglio, se un blogger decide di consigliare un prodotto è perchè lo pensa davvero.
Questo non significa che allora SIA un buon prodotto, ma che qualcuno lo considera tale.
Diciamo che se trovassi due recensioni di un prodotto, una su un blog e l’altra su una rivista di settore, considereri più spassionata quella sul blog, anche se la rivista dovrebbe essere più autorevole e “sicura”.
Insomma… dire che mi fido ciecamente di quel che c’è scritto sui blog mi sembra un eccesso, d’altra parte, è un modo per leggere opinioni sincere… imho 🙂
(ora torno in ferie eheh)
@Longinus: addirittura dalle ferie… grazie per la tua risposta 🙂 Sono d’accordo con te sul fatto di considerare più sincera la recensione di un blogger anche se molto spesso quella di una rivista risulta più completa e autorevole. Come dire bisogna saper mixare il tutto per ottenere il massimo!
Io credo molto nel suo potere (o almeno su una garanzia di affidabilità che si può basare sul grandissimo numero di blog esistenti), infatti quando voglio leggere le recensioni di un prodotto o i commenti ad un avvenimento d’attualità ricerco sempre prima su Technorati che su Google.
@Marco: è la stessa cosa che faccio io ma lo faccio anche perché certe notizie tecniche è più facile trovarle trai i blog che nei siti di notizie classici. Fortuna che Google, nelle ricerche, rileva anche parecchi blog! 🙂
Tendenzialmente una recensione scritta da un blogger tende ad essere più credibile perché viene percepita come più indipendente rispetto a quella di una rivista.
Poi tendenzialmente il blogger cerca di evitare di scrivere cose che possono essere facilmente smentite perché sa che in Rete le bugie hanno le gambe corte e basta poco per perdere quel poco di autorevolezza e di credibilità che si è conquistato.
@Tiziano: verissimo, i blogger considerati “autorevoli” sono anche quelli che tendono a scrivere cose di cui sono certi e si sono conquistati la loro credibilità proprio con tale comportamento, comportamento che viene sempre apprezzato dal lettore che quindi tende a fidarsi, in una sorta di circolo chiuso che può essere spezzato solo dal blogger stesso che, per un motivo od un altro, può perdere la sua autorevolezza in poco tempo. Insomma, è vero che taluni detengono “un grande potere” e questo va gestito “con grande responsabilità”… e senza montarsi la testa! 🙂
Torno solo adesso da fuori ma essendo stato citato nella discussione non posso che dire la mia.
Purtroppo non ho tempo di leggere tutti i commenti nati, l’ho fatto con alcuni e non posso che sentirmi d’accordo con loro.
Il blogger è tenuto in considerazione in quanto scrive “ciò che pensa” senza avere alle spalle un editore che detta linee guida. Ecco che, magicamente, diventa interessante ed autorevole il proprio giudizio.
Ciao,
P|xeL
@Pixel: in sintesi potremmo dire ‘Cogito ergo Blog’! 🙂
Volevo segnalare un interessante articolo di Robin Good che mette in evidenza alcuni punti trattati anche in questo post:
1. Sii una voce autorevole
2. Ci si aspetta che i blogger parlino delle loro preferenze, delle loro opinioni critiche e dei loro giudizi per permetterci di avere nuove prospettive e riflessioni su questioni interessanti.
3. Sii credibile. Sii prudente. Sii trasparente. Fornisci materiali di riferimento credibili, così come link a fonti attendibili ed autorevoli; in questo modo ti sarà riconosciuta la più alta credibilità nel minor tempo possibile.
La credibilità online, dove nessuno ti può vedere o parlarti faccia a faccia, è dannatamente strategica.
Pingback: { capemaster } » blog » A quando un editore? 13 Agosto 2007
[…] ad un recente post di Levysoft, credo che un blogger NON debba approfittare della sua influenza per fare dei soldi. […]
Indirettamente una considerazione sull’autorevolezza dei blog l’ho già scritta qui:
http://www.maestroalberto.it/2007/08/29/linsostenibile-leggerezza-del-bloghere/
Pingback: Levysoft » Riflessioni sul web 2.0 che ha creato una nuova umanità 2.0 in grado di modellare e reinventare la rete 27 Settembre 2007
[…] Da consumatori (come coloro che stanno davanti ad un televisore) sono diventati produttori di contenuti (Mogulus è un altro esempio di creatività, in questo caso televisiva, sociale e libera) e improvvisamente, la produzione e condivisione diffusa di contenuti comunicativi si evidenzia come la merce fondamentale nell’era dell’informazione, diventando il bene più prezioso, entrando in una nuova dimensione del mercato, che se prima vedeva il blogger come spettatore, oggi lo vede come attore capace, più o meno consapevolmente, di pilotare centinaia di visitatori verso una scelta di mercato piuttosto che ad un altra (per maggiori approfondimenti, vi consiglio la lettura di un mio articolo sul Blog Power). […]
Pingback: Splendido articolo sul web 2.0 « …Scrivere in libertà!!… 28 Settembre 2007
[…] Da consumatori (come coloro che stanno davanti ad un televisore) sono diventati produttori di contenuti (Mogulus è un altro esempio di creatività, in questo caso televisiva, sociale e libera) e improvvisamente, la produzione e condivisione diffusa di contenuti comunicativi si evidenzia come la merce fondamentale nell’era dell’informazione, diventando il bene più prezioso, entrando in una nuova dimensione del mercato, che se prima vedeva il blogger come spettatore, oggi lo vede come attore capace, più o meno consapevolmente, di pilotare centinaia di visitatori verso una scelta di mercato piuttosto che ad un altra (per maggiori approfondimenti, vi consiglio la lettura di un mio articolo sul Blog Power). […]
Parlo per esperienza personale, prima di scrivere su un blog, non avevo mai considerato i blog come fonte autorevole e non li avevo mai letti.
Ora che ho un mio blog, considero come voce autorevole solo me stesso.
Non è assolutamente un atteggiamento da presuntuoso il mio, il fatto è che, dopo aver aperto un blog mi sono andato a vedere la “concorrenza” e ho notato uno scenario terribile, blog che si copiano, blog che traducono altri blog americani, blog che parlano solo di blog per farsi citare e salire nelle classifiche technorati e compagnia e blog che obiettivamente dicevano il falso e che, se provi a mettere un commento negativo, te lo censurano.
Quelli autorevoli saranno 20/30 nel mondo, gli altri, la maggior parte, sono dei replicatori, a volte utili per informare, non per influire.