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Che il sistema operativo Mac OS della Apple si basasse sul core di BSD (a partire da Mac OS X) era ben noto da tempo: infatti già Tiger aveva una shell unix, la sua bella ksh, e poteva far girare molti programmi compilati per linux. La novità più interessante, però, è che con la versione 10.5 diverrà a tutti gli effetti una vera e propria distribuzione unix, ma a differenza di quelle linux, non sarà a codice aperto. Anche se quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare, il fatto, però, di avere tutti i requisiti per chiedere la certificazione “Open Brand UNIX 03 Registered Product”, significa che siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione.
Infatti, sembra che il grande lavoro fatto per Leopard sia stato da subito incentrato allo scopo di rispettare le specifiche SUSv3 e POSIX 1003.1 per le API C, le utility della shell, e i thread.
Quindi, sotto la sua interfaccia grafica accattivante, la semplicità, potenza e sicurezza di Mac OS X 10.5 Leopard deriva direttamente dalla sua solida base Unix!
Infine, nell’implementare tale nuovo pacchetto tecnologico, Apple ha varato Terminal 2, il nuovo terminale che, un’interfaccia rinnovata, permetterà di accedere ai programmi base Unix (senza dimenticare i comandi specifici di Darwin) e l’apertura di sessioni in tab (come nei browser).
[via boliboop]