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Di solito sono propenso a studiare per conto mio i nuovi applicativi proprio per non privarmi del piacere della scoperta. Ma per quanto riguarda Second Life, il “metaverso” tridimensionale creato nel 2003 in California dalla Linden Lab, ho avuto qualche difficoltà perché è un mondo talmente vasto da essere esplorato che richiederebbe molto tempo.
E’ per questo che vi voglio consigliare il volume a colori in vendita domani 15 Giugno 2007 con Repubblica e l’Espresso: “Second Life, la guida ufficiale“, 360 pagine per orientarsi nella più grande comunità virtuale esistente su internet, al prezzo di 7,10 euro.
Non so se il libro varrà la pena ma dalla descrizione che ne viene data, sembra interessante: chissà se troverà posto nella mia libreria aNobii.
In 13 capitoli divisi in tre parti, vengono dati i consigli per costruire il proprio personaggio, l’”avatar”, per esplorare questo mondo tridimensionale e, magari, imparare a guadagnarci. Inoltre, viene dedicato un intero capitolo al linguaggio di programmazione base delle animazioni delle persone e degli oggetti di Second Life: il Linden Scripting Language.
Il libro prende per mano il novizio e lo guida passo passo a soddisfare la sua curiosità. Prima gli racconta a grandi linee la storia di questo mondo 3D che conta attualmente oltre 7 milioni di iscritti, poi lo porta a scoprire come funzionano i menu del programma che si devono utilizzare una volta che si è entrati a far parte della comunità. Dopo aver spiegato la differenza tra l’essere utenti basic o premium, scatta il tour nei posti più significativi, in quelli più belli da visitare e nei luoghi dove è più conveniente acquistare terra e costruire. Suggerimenti pratici – con un intero capitolo che insegna a modificare il proprio aspetto e a costruire gli oggetti – e consigli su come interagire al meglio con gli altri avatar. A proposito: al momento in SL si parla via chat, prestissimo lo si potrà fare direttamente con la propria voce. Non mancano gli approfondimenti destinati ai più esperti, visto nel volume si spiega nel dettaglio il funzionamento del Linden Scripting Language, il linguaggio informatico alla base delle animazioni delle persone e degli oggetti.
Tutti passaggi decisivi per arrivare, poi, a quello che interessa ai più: avere successo nella seconda vita. E allora può essere utile leggere le testimonianze di alcuni degli avatar che questo successo nella seconda vita l’hanno ottenuto. E che per questo sono finiti anche sui giornali. Interessanti le “dritte” su come di utilizzare SL per sviluppare le proprie attività, sia economiche che sociali. Per realizzare tutto ciò che ci riesce di immaginare, praticamene senza limiti. Anche perché, come ripete l’inventore di SL, Philip Rosedale, “tutto ciò che serve per entrarvi sono un computer, una connessione a internet e una mente aperta. Non ho creato un gioco, ma un nuovo mondo”.
A proposito di connessione, c’è mica qualcuno che sta su SL con il 56k che mi può dire se ci riesce a convivere bene o si va troppo piano per poterci stare?
Non ci ho mai provato con un modem 56k… anzi pensavo che SL neanche funzionasse a quelle basse velocità!
Comprato, lo leggerò nel fine settimana!!!
Appena comprato anche io: sembra ben fatto!
E’ un mondo strano … però credo che se non investi dei quattrini (una discreta somma), la visibilità giusta per far business o farti notare non la riceverai mai … tu cosa ne pensi Antonio?
Guarda, quando per qualche giorno ho provato Second Life mi è parso subito un mondo affascinante: i suoi grandi problemi sono, però, secondo me, il fatto di essere talmente grande e complesso da richiedere troppo tempo da dedicarci e, soprattutto, sul fatto che se non investi con i tuoi soldi, anche cambiare un semplice vestito è difficile. Non mi piace il fatto che devo usare i miei soldi (trasformati in Linden Dollar: per un dollaro americano si ottengono circa 300 Linden Dollars) per fare qualsiasi cosa nel mondo di Second Life.
Perlomeno è stata questa la mia impressione: spero che magari la lettura di questo libro mi illumini.
In fondo la pensiamo allo stesso modo, a torta finita, a parte qualche caso di bisness “secondlaiffiano” chi ci sguazza a pieno regime è il genio che lo ha fondato!
Certo se non fosse per il tempo richiesto sarebbe interessante far partire un progetto su SL e documentarlo passo passo … una sorta di tutorial
Già… nonostante SL sia molto diffuso mancano guide e tutorial degni di questo nome. Ora mi leggo il libro e vediamo cosa ne esce fuori.
Pingback: Sogno premonitore o me l’hanno fatto sognare apposta? at SetFocus [DOT] it 20 Giugno 2007
[…] il libro che stò leggendo, ottimo inserto fornito da Repubblica venerdì 15 giugno, forse l’articolo di levysoft, forse l’interessamento mediatico che in questo periodo ruota intorno al fenomeno […]
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