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Questa è una mia teoria basata su considerazioni personali suffragata, però, da molte ipotesi.
E’ noto, infatti, che la diffusione capillare di prodotti Microsoft piratati, come Windows ed Office, ha introdotto uno standard ‘de facto’ e ha creato, nell’utilizzatore finale, quella sorta di abitudine che è difficile da togliere, e ciò si ripercuote nelle abitudini casalinghe e lavorative delle persone. Se a casa uso Windows piratato, poi, però pretenderò che anche al lavoro venga usato lo stesso sistema operativo, per avere una curva di apprendimento nulla a tutto favore di quella lavorativa (insomma non si perde tempo ad imparare qualcosa di nuovo). E, viceversa, se lo si usa al lavoro, a casa non voglio perdere tempo a reimparare un altro sistema operativo, un altro modo di pensare, e quindi installo Windows. Certo questo ragionamento non vale per tutti, ma sicuramente per una buona fetta di mercato su cui Microsoft vuole sicuramente mettere le mani.
Alzi la mano chi, avendo sempre usato Windows, non trova difficoltà, accompagnata da una certa ‘pigrizia mentale‘, ad usare altri sistemi operativi come Mac o Linux.
E’ un effetto che ho notato in molti utilizzatori Windows, ma che sembra essere completamente assente in quasi la totalità degli utilizzatori Linux, abituati a provare e riprovare le varie distribuzioni Linux. Questi ultimi sviluppano una sorta di elasticità mentale che gli utenti Windows non hanno più (per gli utenti MAC non posso fare paragoni perché, ahimè, non ne conosco direttamente).
Se poi, sentiamo, da Jeff Raikes (presidente del business group di Microsoft) che se qualcuno è costretto a piratare del software allora in casa Microsoft preferiscono che il software piratato sia proprio un loro prodotto, allora i conti tornano e si prospetta un futuro grigio da 1984. Una sorta di controllo delle menti che dagli anni ’80 va avanti senza che nessuno di noi se ne sia mai reso conto. Anche l’annuncio del presidente rumeno Traian Basescu, secondo cui la sua nazione non si sarebbe mai sviluppata e non avrebbe potuto far crescere l’industria IT senza la pirateria (che costituisce ben il 70% del software rumeno), fa parte di una strategia virale di evangelizzazione e di una non velata diffusione di un senso di gratitudine verso Microsoft.
Quando si sente dire che Windows ha alfabetizzato le persone (cosa vera, peraltro) non si può non pensare che magari l’industria che ha creato quel software presente in più del 90% dei personal computer di tutto il mondo, abbia ideato un metodo subdolo di propaganda: diffondere gratis lucchetti piratati, per poi incatenare tutto il mondo e legandoli con fili invisibili ad usare quella stessa tecnologia che loro stessi hanno piratato.
Negli ultimi anni Microsoft ha iniziato una campagna anti-pirateria volta a risollevare le vendite del suo sistema operativo, Windows XP/Vista, sia attraverso strumenti come l’attivazione di un prodotto Microsoft (MPA) e il Windows Genuine Advantage, sia con campagne di sensibilizzazione, come fumetti del genere comic strip dalle tinte bianco e nero (Genuine fact files), il tutto paventando innegabili vantaggi dal punto di vista della Sicurezza.
Certo, a sentire le statistiche, più di un terzo di tutti i software Microsoft istallati nel 2005 si è dimostrato piratato o senza licenza: ovviamente ciò porta ad una grande quantità di denaro non guadagnato.
Ma siamo sicuri che queste statistiche si possano interpretare come solo una mera perdita economica? Siamo certi che la propaganda anti-pirateria non sia altro che una operazione di mercato volta a ricordare che Windows è facilmente piratabile? D’altronde, loro stessi asseriscono che piratare software è illegale ma se proprio lo si vuole fare, piratare Microsoft è sicuramente meglio!
Voi che pensate, condividete le mie ipotesi?
Sono perfettamente d’accordo, è da una parte una strategia di marketing per ricordare a tutti che Windows è piratabile e dall’altra parte indurre qualcuno a mettersi in regola.
Comunque non è vero che non conosci utenti Mac… conosci me 🙂
Da utente Win, non posso che darti ragione. Fortunatamente sono ormai convinto di acquistare un Mac. Questo, oltre a farmi “traslocare” mi darà la possibilità di darti quel feedback che ti manca. 😉
Ciao,
P|xeL
Bhè chi usa linux ha più elesticità mentale anche perchè per usar linux bisogna essere comunque un pò appassionati di pc e quindi è normale.
Ottima interpretazione del fenomeno copiato è meglio che niente e giusta osservazione sulla preferibile standardizzazione home\office di certi utenti.
Mi è piaciuto molto questo tuo articolo … peccato non averci pensato prima 😉
P.S.: anch’io sono utente Mac … da soli 3 mesi … ma questo non importa 😀
@thisend: questo è vero, ma penso sia insito proprio in linux la necessità di essere ‘attivi mentalmente’: se al lavoro ci obbligassero ad usare Linux piuttosto che Windows, penso che, se anche non fossimo appassionati di pc, saremmo sicuramente un utente più ‘sveglio’ di uno Windows. La stessa cosa varrebbe a scuola: io iniziato con il DOS 6.2 e forse questo è quanto più si avvicina a Linux per quanto riguarda il mondo di Bill Gates 🙂
@Mavero: grazie!!! 🙂
@Davide: è vero…ma solo da 4 giorni e quindi non conti 😛
Sottoscrivo, firmo e controfirmo!
Non sai quante volte ci ho pensato e quante volte mi sono trovato a appunto a dialogare con persone che sostengono che si usa Word a casa perché non occorre imparare una cosa nuova (chi sa poi quale grande differenza c’è nel tastino del grassetto di OpenOffice rispetto a quello di Word, e non mi dicano che fanno un uso molto più raffinato del word-processor).
Una grossa fetta poi delle persone pensa che Office sia parte di Windows e quindi gratis (senza sapere di aver pagato anche Windows su un PC nuovo).
E ciò che dici sulla pirateria come strategia MS mi trova d’accordo.
Proprio per questo secondo me è doppiamente etico l’uso di software libero.
Si e no: sono solo parzialmente d’accordo.
1) La pigrizia è indviduale, nel senso che solo singoli individui in singole attività sono pigri: io SONO pigro, ma non nel software e, pur usando (per il momento) ancora Win, non ho esitato a provare ed successivamente utilizzare Firefox, Thunderbird, Openoffice. Il fatto che sia a casa che a lavoro si possa fare le stesse cose con le stesse modalità, beh, oltre che comodo è anche veloce. Se io uso Mac al lavoro e Mac a casa, non troverei differenze da usare Win a lavoro e Win a casa. D’altronde, l’affidabilità, la semplicità e la velocità sono concetti positivi (di cui Apple giustamente si fa bandiera), quindi non sono d’accordo nel giudicare in maniera negativa la corrispondenza tra sistemi. Diverso è il discorso del rifiuto della sperimentazione, ma qui ripeto torniamo all’individualità.
2) Non credo che Microsoft abbia facilitato la pirateria , se non con la sua “incompetenza” 😉 ritengo piuttosto che, almeno i primi mesi di ogni suo nuovo s.o. e programma, questa abbia creato più vantaggi in termini di diffusione e di creazione di uno standard per l’azienda di Bill che un danno economico; ora che in occidente Windows è uno standard monopolistico, la pirateria sicuramente danneggia Microsoft. IMHO la pirateria non si può sconfiggere, troppe persone, forse più per “principio” che per lucro, si danno da fare per craccare software, ritengo sia una guerra persa.
tutto ciò ha un nome: marketing
@d69: Eh si… credo che con una semplice parola hai riassunto la mentalità dell’azienda Microsoft.