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Ne aveva già parlato esaurientemente KromeBlog su Spore, il nuovo videogioco di Will Wright (creatore di giochi come Sim City e The Sims), un simulatore di evoluzione della vita.
Ma dovevo per forza farvi vedere l’ultimo video di questo gioco che ora sembra essere maturato abbastanza da poter essere commercializzato. E’ davvero impressionante, soprattutto la parte dell’editor 3D che ha una particolare intuitività e semplicità d’uso.
Spore si presenta come un simulatore dell’evoluzione della vita: partendo da un organismo unicellulare, il giocatore dovrà gestira la vita e lo sviluppo della sua creatura fino alla conquista dello spazio.
Spore è costituito essenzialmente da 6 fasi di gioco:
- Le cellule
In questa fase il giocatore avrà a disposizione un organismo monocellulare e dovrà sostanzialmente mangiare organismi più piccoli e fuggire da quelli più grandi. Con il mangiare, oltre ad ingrandirsi, la creatura acquisisce ‘punti evoluzione‘, che il giocatore può spendere “comprando” delle “parti” aggiuntive alla creatura: si può ad esempio dotarla di flagello in modo da renderla più veloce (e quindi scappare meglio dai predatori). - Le creature
Con il progredire dell’evoluzione, il nostro microbo diventerà un organismo pluricellulare. A quel punto, dall’ambiente 2D, in cui era ambientato la fase cellulare, si passerà a un ambiente marino 3D. Lo scopo resta quello di mangiare gli organismi più piccoli, ma cambiano prede e predatori. Grazie alla schermata di modifica che si presenta all’inizio di questa fase, la creatura può essere cambiata sia a livello strutturale, modificandone forma e grandezza, sia a livello fisico (aggiungendole organi sensoriali, arti, etc) e sia a livello estetico, con colorazioni e textures. - La fase tribale
Dopo aver trovato un partner con cui riprodursi, invece di gestire la singola creatura, dovremmo gestire una piccola tribù. Si potranno acquistare strumenti per spronare la nostra tribù a certi comportamenti: aggiungendo al nostro villaggio delle armi, incentiveremo le creature alla guerra e all’aggressività. - Le città
Con lo sviluppo del villaggio, si passerà a gestire una città. Questa fase sarà simile a un Sim City (molto semplificato), concentrandosi nello sviluppo e nella costruzioni degli edifici cittadini. - La civilizzazione
Successivamente allo sviluppo della città (o forse contemporaneamente), il giocatore si dovrà interessare delle relazioni con le altre civiltà dello stesso pianeta. Si potranno usare sia metodi diplomatici sia metodi militari. - La conquista dello spazio
Arrivati a un certo grado tecnologico, la nostra città sarà in grado di produrre un’astronave, con il quale far partire la conquista dello spazio. Troveremo nuovi pianeti abitabili e nuove civiltà, con le quali potremmo stringere patti diplomatici o che potranno essere conquistate. Lo spazio a disposizione del giocatore dovrebbe essere infinito, in quanto il gioco è in grado di ‘costruire’ nuove galassie, popolandole con pianeti e creature scaricati da Internet.
Nonostante Spore sia un gioco single-player, tutti i vari contenuti creati dai giocatori (creature ma anche piante, oggetti, edifici e veicoli), verranno inviati a un database centrale. Quando poi, nella nostra partita, c’è bisogno di popolare un pianeta ad esempio, se si possiede una connessione ad internet, il gioco si scaricherà automaticamente il materiale necessario da questo database centrale, ‘contanimando’ quindi la partita con quella di altri giocatori. Il gioco tuttavia rimane single-player: se nella nostra partita estinguiamo una razza scaricata da internet, questa razza non verrà cancellata dal database o dalla partita dell’altro giocatore!
Inoltre, Spore non richiede obbligatoriamente una connessione ad internet per poter giocare: le dimensioni di ogni contenuto si aggirano su 1 kilobyte e quindi sul dvd del gioco saranno presenti migliaia di contenuti diversi con cui generare nuove galassie.
Alla presentazione di Spore all’E3 2006 sono stati mostrati 6 editor di tipi diversi: uno per le creature, uno per le capanne, uno per gli edifici, uno per i veicoli, uno per l’UFO e uno per la vegetazione. Nella stessa presentazione è stato mostrato anche il funzionamento di uno di essi: l’editor delle creature. Partendo da una spina dorsale, il giocatore è in grado di formare la struttura della sua creatura come vuole. Dopodiché, può aggiungere alla nuova forma braccia, gambe, mani, piedi, ornamenti e organi sensoriali. Oltre all’estetica, l’aggiunta di questi elementi porterà a un cambiamento delle statistiche della creatura, quali forza e velocità. Alla creatura è inoltre possibile applicare delle colorazioni e delle textures, e infine provarla in un area di prova per testare che tutto vada bene.
[via Wikipedia]
È un gioco eccezionale, mi chiedo solo quale saranno le specifiche tecniche per far girare il gioco 😉
non vedo l’ora di poterlo provare … sperando ci sia una versione Mac!
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