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Stavo guardando una serie di 7 video-tutorial su come ottimizzare il vostro blog. Tra questi vi era una guida su come ottimizzare le ricerche di Google con i permalink: il suo suggerimento era quello di usare la funzione di URL Rewriting dell’.htaccess in modo da trasformare la url di una pagina dinamica in una di tipo statica. Il motivo era perché Google non gradiva le URL dalla struttura complessa con parametri passati in querystring come:
http://www.yourdomain.com/profile.php?mode=view&u=7
In pratica i parametri possono confondere il motore di ricerca non permettendo una perfetta indicizzazione del proprio sito.
La soluzione consiste nel trasformare la precedente URL in una simile a queste:
http://www.yourdomain.com/profile-mode-view-u-7.html
o
http://www.yourdomain.com/profile/mode/view/u/7/
Addirittura nelle “webmaster guidelines” veniva sconsigliato l’uso di parametri nelle URL e si consigliava caldamente il ricorso all’URL Rewriting.
Ma durante la visione del filmato mi sono ricordato di un articolo di Tagliablog (che memoria eh) che segnalava una variazione delle “webmaster guidelines” proprio riguardo l’uso dei parametri nelle URL. Infatti, se prima si indicava che:
Don’t use “&id=” as a parameter in your URLs, as we don’t include these pages in our index.
ora quella riga era stata cancellata e si segnalava che grazie ad una modifica all’algoritmo, il motore è ora in grado di indicizzare anche pagine dinamiche, senza la necessità di “URL Rewriting”.
Anche se, quindi, i parametri non sono più un problema per Google ciò non significa che non lo sia anche per altri motori di ricerca (anche se la quasi totalità degli accessi è dovuto a Google); inoltre sul Official Google Webmaster Central Blog si evidenzia che, comunque, Google potrebbe avere ancora problemi se nella URL sono presenti molti parametri.
Interessante anche la pagina di commenti di Simone che ci evidenzia, tra gli altri, tre punti a favore dell’URL Rewriting:
- La presenza di keyword rilevanti nell’URL delle pagine offrono maggiori chance di posizionamento e tematizzazione del contenuto stesso
- Riscrivendo le URL è molto più semplice la lettura delle statistiche e l’individuazione del significato delle pagine
- Una URL mnemonica è più facile da memorizzare oltre che da vedere piuttosto che una URL fatta di ‘&’, ‘?’ oppure ‘=’
Quindi, si all’url rewriting ma, se anche il vostro sito non potrà gestirli (alcuni provider non permettono la modifica del .htaccess perché non hanno attivo il modulo “mod_rewrite” di apache), non disperate perché se da un lato non potrete migliorare l’estetica e l’usabilità delle vostre URL, dall’altro, almeno, non perderete visite perché Google ora riesce ad indicizzare ottimamente i siti dinamici. Penso che Google sia stato costretto ad apportare questa modifica, magari anche a scapito delle performance, proprio grazie all’exploit della blogosfera e all’aumento incontrollato di siti in php come wordpress.
Dato che la sintassi è basata sulle Regular Expression (Regex), che notoriamente non è delle più semplici, per chi volesse personalizzare il proprio URL Rewriting, esiste SEO Tools – URL Rewriting: basta inserire la propria URL parametrizzata e verranno rilasciati i relativi codici da inserire nel file .htaccess per generare un tipo di URL maggiormente leggibile (il sito suggerisce due tipologie: var1-[VALUE]-var2-[VALUE].html oppure var1-value-var2-value.html).
Io uso da tempo la soluzione:
http://www.yourdomain.com/profile-mode-view-u-7.html
il problema sta su Blog già esistenti ed indicizzati da tempo. Un cambio di url dell’intero sito comporta un periodo di confusione in quanto gli spider dovranno prendersi il tempo di reindicizzare tutto.
E non sono certo che Google gli venga in mente che sul tuo sito tu abbia delle pagine duplicate al che è indispensabile a questo punto che il proprio “sitemap.xml” sia aggiornato ed segnalato sui webmaster tools di Google.