Tempo di Lettura: 3 minuti
Ad inizio Febbraio sicuramente vi ricorderete delle miriadi di articoli di Addio ai Floppy Disk; infatti che il 29 Gennaio 2007, PC World, la catena di distribuzione informatica leader nel Regno Unito, ha annunciato che la cessazione della produzione di floppy disk mentre continuerà a vendere, tramite promozioni speciali, i rimanenti 10.000 dischetti solo fino a quando le scorte non si esauriranno.
Considerata l’autorità nel settore di Pc world, non c’è dubbio che l’inizitiva verrà sicuramente seguita anche da altre grosse aziende del settore. A convalidare questa ipotesi c’è anche il fatto che il 98% dei PC venduti non sono più equipaggiati di serie di un drive floppy. In realtà anche io, come molti, pensavo che i floppy si fossero già estinti da tempo! Io a casa ancora conservo un centinaio di dischetti anche se francamente non saprei più come leggerli; quel che è certo è che non se se avrei ancora la pazienza per leggere/scrivere i dati su un dischetto: per i miei ritmi sono troppo lenti!
Secondo alcuni, sentiremo la loro mancanza. Secondo altri, sono durati anche troppo, pesantemente limitati com’erano in capacità e velocità. Molti li ricordano per lo più come vettori di virus. Di sicuro, il confronto con le nuove memorie è, per molti aspetti, avvilente.
Troppo numerosi, economici e funzionali sono i concorrenti del buon vecchio floppy, per presumere che potesse durare a lungo negli scaffali dei negozi di informatica.
La scelta è grande: dalle comuni penne USB, agli hard disk portatili, alle schede SD e simili, con relativo lettore multiformato. Grazie alla banda larga, i più geek utilizzano le caselle email gratuite con spazi enormi, come i due giga di Gmail, per archiviare dati.
Ma un tempo i Floppy erano tutto: più di Bill Gates e del suo Windows, il floppy ha rivoluzionato l’informatica, rendendola accessibile a tutti, diventando un oggetto di tutti i giorni, tra i più comuni alla fine del secolo scorso. Al momento della sua comparsa era lo strumento per far girare sistemi operativi, programmi, dati: l’hard disk non esisteva, o aveva prezzi proibitivi.
Io stesso ho fatto i miei primi programmi su un vecchio 286 senza hard disk e con solo due floppy drive: in uno era caricato il DOS e sull’altro ci salvavo i programmi! Altri tempi! Poi venne lo iomega zip su porta parallela, un vero sogno se non fosse stato per il tempo eccessivamente lungo per trasferire i suoi 100 Mega (fino a 30 minuti)!
E non ricordate forse quante guerre per trovare il giusto floppy di avvio per il relativo windows da installare? Oppure le ore spese ad installare un gioco su 10-15 dischetti. Ricordo ancora quando ho fatto la mia prima installazione di Windows 95 con oltre 30 floppy: un intero pomeriggio speso a ricordarsi quale dischetto si era inserito per ultimo e nella speranza che nessuno fosse danneggiato (cosa abbastanza frequente a dire il vero).
Ma all’epoca non c’erano MP3, né video DIVX, né foto digitali, né Internet multimediale con tutto quello che ne consegue. Il floppy da 1,44 MB erano più che sufficienti per custodire testo e qualche manciata di byte di codice. Certamente la corsa alla capacità non è conclusa, ma non sono poi tanto lontani tempi in cui 1,44 Mb erano tutto quello di cui ognuno di noi aveva bisogno.
Il bello è che, sebbene fossero stati inventati nel 1971, sono stati usati massivamente solo nel lontano 1984 grazie ad Apple che fu il primo produttore hardware a inserire il driver da 3,5 pollici; Apple fu anche il primo a lanciare quello ad alta capacità (1988), ma anche il primo ad abbandonarlo, senza ripensamenti, nel 1998.
Ora mi chiedo: perché non sono stati fatti tanti commiati anche per l’addio dei monitor CRT (chi li compra oramai più, almeno per le dimensioni standard), delle trackball, l’IrDA o i modem dial-up? Probabilmente per tutte le ragioni sopra elencate e per altre migliaia di altre che ognuno di noi serba nei proprio ricordi.
E voi che ricordi avete?
[via the inquirer, zeus news, pc-facile e the inquirer]
Rileggendo il tuo post mi è tornato in mente “quel mondo”. Le ore spese a ordinare numericamente i floppy e quelle a cercare (“ma dove cavolo l’ho messo”) il floppy con i file di boot…
Era davvero un altro mondo, e il monitor verde era così geek che il nero di adesso è quasi un mondo stupendo.
Ciao,
P|xeL
Ricordo che odiavo i floppy quando infilandone uno nel drive… non si riusciva a leggerlo.. per poi scoprire che si danneggiava/rompeva/rimuoveva la linguetta metallica..
Grgrgr.
Comunque credo che ancora oggi abbiano qualche applicazione.. come tutti i sistemi informativi “vecchi” ( specialmente per laboratori, piccole infrastrutture di dati, SW per gestione di macchinari.. ) e per correggere/ reinstallare bios vari…
Floppy = non ci stava mai un tubo e si smagnetizzavano con grande facilità… non certo ricordi positivi direi l’indroduzione del CD è stata un bel passo avanti
I floppy in Italia non moriranno mai.. le scuole le usano a grandi ritmi… ricordo anche io quando istallavo i giochi da floppy, anzi a dirla tutta li istallava mio fratello, avrò avuto 3 anni, bellissimo!!! altri tempi.. ma non li rimpiango.. meglio questi..
E’ un supporto che a differenza del disco di vinile non potrà diventare di culto, per la sua deperibilità. E’ un segno del progresso tecnologico.
@P|xeL, Longinus e Barbara: avete avuto le mie stesse esperienze con i floppy 🙂 Ma il bello era anche quello: perdersersi in una lotta vana contro il floppy!
@thisend: conosco scuole, che con la scusa che le basi sono sempre le stesse, ancora usano 286 per insegnare informatica…si ma quella giurassica… 🙂
Io ho ancora centinaia di floppy del mio vecchio Amiga 2000, la maggior parte ancora funzionanti a distanza di circa 10 anni dal primo utilizzo 🙂
Pingback: …time is what you make of it… » Archivio del blog » Sharp PC-4600: ritorno al passato. 22 Febbraio 2007
[…] lamentava la mancanza della porta seriale… mentre Antonio oggi ricordava con malinconia la scomparsa dei floppy disk: certe cose hanno fatto la storia […]
@Roberto: penso che la stessa non si possa dire dei DVD… a me a distanza di 6-12 mesi alcune marche sono completamente illeggibili.
Si, ricordo addirittura che nel 2001/2002 ci sono stati alcuni DVD Video di una famosa casa di distribuzione che soffrivano del “distacco” del dye dopo solo poche settimane dalla produzione del supporto (una specie di dvd usa e getta ante-litteram: magari hanno preso l’idea proprio da lì…). Invece mi è capitato solo un paio di volte di trovarmi dei DVD illeggibili a distanza di qualche mese, ma ho sempre cercato di prendere DVD con il dye di provenienza certa.
Viva il nastro magnetico 😀
Pingback: Levysoft » Apache e PHP in un floppy 23 Febbraio 2007
[…] i Floppy Disk siano in via di estinzione, c’è ancora chi fa progetti per loro. Micro-Apache è una versione di Apache HTTP Server […]
@Roberto: come fai a verificare le provenienze dei dye e sapere quali sono quelle certe?
I DYE alla fine son sempre quelli (o meglio sono prodotti con le medesime tecniche e gli stessi materiali), ma la qualità della produzione varia da produttore a produttore. Ogni DVD è identificato da un media code che identifica il reale produttore del supporto. Quindi con gli opportuni programmini facilmente reperibile in rete è possibile leggere questo media code, ma ovviamente solo dopo aver acquistato il DVD. Ci sono forum, newsgroup e blog che non fanno altro che pubblicare i media code dei DVD acquistati dagli utenti oltre ovviamente ad indicare lo store (quasi esclusivamente esteri) dove è stato acquistato il supporto. Il resto è abbastanza ovvio 🙂
CiauZ!
Beh….
A me un po di magone viene, davvero…
Il Floppy mi ricorda tra le più belle rotture della mandibola:
– I 2 fantasmagorici floppy di “Shadow of the beast” (Psygnosis)
– I 2 spettacolari floppy di “Lotus Turbo Challenge II” (Gremlin)
– I 2 spaziali floppy di “Project X” (Team 17)
e tanti, tanti altri…
Mi sono sempre chiesto come il “Cruncher” permettesse a quei programmatori di farci stare tutto su neanche 3 MB… (erano forse meglio di WinZip?)
sospirando profondamente ripensando a quei tempi, Vi saluto,
Il Plat
Scusami,
aggiungo solo che alcuni negozi online pubblicano direttamente nella pagina della descrizione del prodotto il mediacode del supporto.
RiciauZ!
Pingback: Perché non esite il drive B? E un OS dannatamente piccolo at Boliboop 27 Febbraio 2007
[…] mia ammiratrice mi scrive: perché esiste il drive A per i floppy disk (anche se stanno scomparendo), C per l’hard disk interno ma è del tutto mancante il drive […]
Ieri un mio cliente mi ha chiesto un lettore Floppy da 5 pollici :O . All’inizio ho pensato, ha sbagliato a parlare, dopo l’insistenza,ho pensato “ok, mi prende per il c**o”, alla fine l’ho cercato in magazzino, con la certezza che fosse una perdita di tempo, ma… era li, sotto chili di polvere. Dopo aver visto il cliente soddisfatto mi sono chiesto, ma i floppy che ci metterà dentro, funzioneranno ancora !!!???? 😛