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Non ci avevo mai fatto caso ma quanto ho letto su 01net ha dello sconvolgente: sembra che nel mondo della tecnologia il cambio dollaro/euro non esista. In pratica il metodo usato per le aziende americane è semplice: prendete il prezzo in dollari e avrete quello in euro.
Per esempio, prendiamo come riferimento la Apple: quanto costano le canzoni su iTunes? 0,99 centesimi di dollaro ma anche 0,99 centesimi di euro!
E gli altri prodotti della Mela mozzicata? Stessa storia. Il prezzo in dollari viene rapidamente convertito senza cambio in euro. Soltanto che 300 dollari al cambio attuale equivalgono a 231 euro. Così gli europei versano 69 euro ad Apple senza particolari motivi.
Potete fare voi una comparazione: andate sull’Apple Store Internazionale e sull’Apple Store Italiano e vedete con i vostri occhi. Come potete anche vedere dal foto nel mio post, ho messo in evidenza lo stesso prodotto Apple TV venduto in America e in Italia: 299$ e 299€!
A questo punto mi viene da pensare: per un italiano non conviene forse comprare un prodotto sul sito internazionale ovvero in dollari? Ma è possibile per un italiano comprare sul sito americano della Apple? Qualcuno di voi ha esperienze in tal senso?
Motivi particolari per questi prezzi non ce ne sono. E’ una scelta di politica commerciale delle aziende che non si giustifica con eventuali spese di spedizione o altro. Tempo fa qualcuno ha provato a protestare ma non è servito a nulla. Oltre 12 mila persone nel 2005 hanno siglato infatti una petizione online per protestare contro il cambio uno a uno nel caso del Mac Mini di Apple. Ma a Cupertino non hanno fatto un plissé. Hanno risposto che il prezzo già così era molto competitivo. E in via ufficiosa hanno fatto sapere che non ci sarebbero stati cambiamenti anche in caso di variazioni nel rapportodi cambio fra euro e dollaro. Da allora l’euro si è rafforzato e la cotroprova non c’è stata. Però altri hanno seguito la strada tracciata dalla Apple.
Per esempio, anche la finlandese Nokia propone l’Internet tablet N800 a 399 siano dollari o euro.
Mentre Kodak, riesce anche a fare peggio. La cornice digitale EasyShare Ex1011 costa 279,95 dollari al consumatore statunitense e 299 (invece di 215) a quello della vecchia Europa.
Stessa storia per gli altri modelli EasyShare, mentre per le fotocamere il prezzo è equivalente. 249,95 dollari per la V1003 contro 295 euro. Ma se decidete di comprare gli accessori sappiate che negli Usa i prezzi a seconda del modello vanno da 9,95 a 49,95 dollari contro un prezzo europeo che parte da 19 euro e arriva a 49. Ma il problema non riguarda solo le aziende americane.
UPDATE: Il 6 Giugno 2006, i ragazzi di melablog interpellano alcune persone responsabili delle Camere di Commercio ed esperti di commercio internazionale, per avere le risposte alle seguenti 3 domande:
1) E’ vero che in Europa i prezzi sono comprensivi di IVA, mentre negli USA no?
SI, ogni stato europeo ha un suo Apple Store Online, dunque in ogni paese i prezzi indicati sono già comprensivi dell’aliquota IVA locale. L’Apple Store americano è uno solo, ma negli USA ogni stato applica una aliquota (oltreoceano si chiama VAT) differente, che viene aggiunta al prezzo finale o pagata direttamente nella cartella delle tasse. Da notare, tuttavia, che in alcuni stati USA, la VAT è allo 0%: è comunque una anomalia del sistema non imputabile all’azienda.
2) Ma l’IVA in Europa è mediamente al 20% e i prezzi sono superiori di oltre il 30%. La differenza la intasca comunque Apple?
NO, pochi ricordano che, se le merci che circolano tra gli stati UE non sono soggetti a dazi, lo sono quelli che provengono da fuori la comunità europea. Non è chiaro se giuridicamente i prodotti Apple siano considerati provenienti dagli USA o dal sud-est asiatico, comunque i dazi doganali oscillano tra il 3% e il 5,5% del valore.
3) Rimane comunque una differenza tra i due prezzi. Perchè?
La struttura commerciale di Apple in Europa ha un costo, un costo che Cupertino ha scelto di caricare sui ricavi delle sole vendite europee. Secondo gli analisti questo grava per un ulteriore 2-3% sul costo finale.
Rimane, infine, un ultimo 3%. Non è chiaro a cosa questa quota sia esattamente dovuta, ma c’è un’potesi plausibile e largamente condivisa dai soggetti che abbiamo interpellato: sappiamo che i prezzi dei prodotti variano anche all’interno dei paesi UE, appare dunque logico, in un ottica di regime di libero mercato, che un’azienda abbia un margine da giostrare in funzione delle strategie commerciali più idonee che intende intraprendere e pure, non dimentichiamolo, delle costanti oscillazioni del mercato valutario.
Il bello è che gli applestore americani vendono solo in america, e penso che facciano la stessa cosa le altre case… A quanto ne so, l’unico metodo per pagare il prezzo americano è andare in america a comprare e portarselo in italia…
Ringraziamo la Apple per fare cose sempre più belle e meno accessibili…
Magari la pensasse nella stessa maniera Google!
AdSense frutterebbe il 30% in più
Quando loro ci guadagnano il tasso di conversione è 1/1, quando loro ci perdono fanno molta attenzione al vero tasso di conversione.. Vabbè che ci vogliamo fare.. dobbiamo tenerci questa cosa..
@thisend : A parte i primi mesi di vita, l’euro ha sempre avuto un valore più alto del dollaro, per cui non ci sono controprove “quando loro ci perdono fanno molta attenzione al vero tasso di conversione”.
Anche in Corea del Sud non conviene il cambio Apple TV costa 319.000 Won ovvero 341,24 $ e 263,94 €. Per cui bisognerebbe sospettare che è probabilmente una questione di commercializzazione interna agli USA e una esterna.
A quanto pare come dice l’articolo ci sono compagnie che fanno di peggio. A volte anche Apple applica cambi più svantaggiosi dell’1/1 (ad es. Macbook a 1099 $ e 1119 €).
A quanto sembra per l’iphone sarà anche peggio su amazon.de per preordinarlo devi sborsare di 800 euro contro i 500 dollari che costa in america.
C’è un unica soluzione NON COMPRARLO.
Non vedo che ci sia da stupirsi: il prezzo finale di un oggetto sul mercato e’ solo parzialmente dovuto ai costi, in genere un oggetto qualunque viene venduto a prezzi molto superiori a quelli che giustificano i cambi piu’ le spese di importazione (basti pensare a quanto costa in italia un paio di nike ed a quanto la stessa nike venda le stesse scarpe -originali, per carita’- in Cina, dove le produce).
Il prezzo finale e’ dato piu’ che altro da decisioni di marketing, che indicano in quale nicchia si vuole piazzare il prodotto; a tale riguardo Apple pare si sia abituata a pensare ai propri prodotti come prodotti cool, di nicchia, di tendenza e molto costosi.
Anzi, piu’ costosi sono piu’ la gente li desidera e piu’ fara’ pazzie per comprarli.
Semmai dobbiamo stupirci di quanto siamo scemi noi che continuiamo a comprarli: se nessuno andasse loro dietro i prezzi scenderebbero…
Beh ma che vuol dire? avete visto i prezzi di Windows Vista? Costa quasi il doppio in Europa che in America (frega gnete, non lo comprerò mai)
Ma scusate, pensate veramente che un cellulare del genere possa costare 500 dollari?
Costa così grazie all’abbonamento con Cingular. Senza brand direi che le cifre ipotizzate da Amazon si possono avvicinare.
Troppo?
Beh io non spenderei mai cifre del genere per un cellulare, ma non è il primo cellulare che costa quella cifra. Se avessi un budget di 800 euro e dovessi scegliere un cellulare probabilmente prenderei l’iPhone. Se avessi bisogno di cose che l’iPhone non può fare sceglierei altro. Punto.
è tutto un magna magna..
:sisissisisisisi:
Ulp non mi ero accorta!
Pingback: Levysoft » Vista in Europa costerà il 100% in più che in America: altro che Apple! 23 Gennaio 2007
[…] Ricordate il mio post “Per Apple un dollaro vale un euro: assurdo!“: qui si criticava un pò Apple per non applicare, nei suo store online, il tasso di cambio dollaro/euro, cosicché un prodotto pari a 300 dollari costerebbe 300 euro per noi italiani, anziché 231 euro. Ebbene Microsoft non poteva essere da meno: su Apogeonline ho letto che: Gli utenti italiani che dal 30 gennaio vorranno mettere le mani su un’edizione di Microsoft Windows Vista dovranno essere pronti ad un esborso piuttosto sorprendente. Il listino ufficiale europeo, diffuso dalla stessa Microsoft, si discosta notevolmente da quello statunitense. Se la versione base (Home Basic) staziona sui 199 dollari oltreoceano, nel Vecchio Continente si viaggia sui 299 euro. Una sorta di conversione dollaro/euro piuttosto creativa, insomma. E la stessa cosa vale per gli aggiornamenti da una versione all’altra. Se ad esempio si acquisterà una Home Basic, per poi passare alla Home Premium, negli Stati Uniti si dovrà pagare 99,95 dollari… in Europa ben 149 euro. […]
Pingback: Lasciate perdere Vista, usate Linux at Boliboop 26 Gennaio 2007
[…] Sono alcuni giorni in cui si parla spesso dei costi dei software, ad esempio su LevySoft (qui e qui), sopratutto per quanto riguarda le enormi differenze di prezzo tra paese e paese quando in realtà si tratta esattamente dello stesso prodotto. Ebbene, con un passo avanti rispetto a questo mero confronto di prezzi, Novell afferma addirittura che SLED 10 fornisce il 90% delle funzionalità presenti in Vista al 10% del costo di quest’ultimo. […]
Articolo inutile, tutte le compagnie attuano questa politica verso noi europei, nn mi pare il caso di accanirsi verso queste 3 società quando anche le altre fanno così. un esempio? PS3 costa 599$ e 599€; Windows Vista costa 199$ e ben 259€ e se mi metto a cercare di esempi ne trovo tantissimi x qualsiasi azienda. purtroppo nn c’è niente da fare, l’unica è importare la roba quando possibile 🙁
Pingback: iPhone AT&T e le tariffe di fonia italiane « FreeUser - Binary People 7 Luglio 2007
[…] che l’iPhone è uno ibrido di mercato tra smartphone e palmari il cui prezzo con la euroconversione Apple si aggirerò intorno 499€ – 599 (in linea per altro con le medesime fasce di mercato Nokia […]
ki ha scritto qst cosa ha sparato una grandissima ^cavolata^ xk nn vuol dire ad esempio ke se prima un pakketto di salatini costava 1000 lire e ora cossta 1 euro nn si valuta allo stesso modo..bha..
Pingback: Freeuser.Org » iPhone AT&T e le tariffe di fonia italiane 25 Marzo 2010
[…] che l’iPhone è uno ibrido di mercato tra smartphone e palmari il cui prezzo con la euroconversione Apple si aggirerò intorno 499€ – 599 (in linea per altro con le medesime fasce di mercato […]