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La notizia giunta direttamente dall’edizione inglese del Times ha dell’incredibile, non solo per l’utilizzo di una tecnica mai impiegata prima in Inghilterra e capace a sua volta di terrorizzare gli istituti di credito, ma soprattutto per la conclusione assolutamente fortuita con la quale le forze dell’ordine hanno posto fine ad una delle più pericolose frodi mai apparse sul suolo britannico.
Installando un normale lettore Mp3 tra il bancomat e la presa del telefono al quale era collegato, una gang di truffatori britannici riusciva a captare, decodificare ed utilizzare i dati passanti, per la clonazione di carte di credito e bancomat.
Il lettore Mp3 fungeva da hard-disk al suo interno infatti veniva memorizzato il flusso di dati che l’apparecchio bancomat inviava verso la linea telefonica, e che grazie allo stesso lettore appositamente modificato giungevano a destinazione senza che nessuno potesse accorgersi di nulla.
Una volta in memoria venivano successivamente decodificate in tutta tranquillità dai truffatori utilizzando un “modem line tap” o MTL, dispositivo con il quale i dati telefonici vengono trasformati in caratteri ASCII, acquistato direttamente dal Canada o attraverso un apposito software illegale realizzato in Ucraina.
Il passo finale era quello del leader del gruppo Maxwell Parsone un 41enne di Manchester già noto alle forze dell’ordine, il quale metteva a disposizione le sue conoscenze in materia di sistemi di sicurezza bancari per realizzare utilizzando i dati sottratti subdolamente ai legittimi possessori, carte di credito clonate, con le quali il gruppo è stato in grado di spendere 200,000 sterline (295.000 euro) nei negozi più esclusivi d’Inghilterra.
L’avventura della gang si è conclusa quando il guidatore dell’auto nella quale viaggia Maxwell Parsone è stata fermata dalla polizia di Londra in seguito ad un inversione ad “U”. Gli agenti, ancora del tutto ignari, dopo averli trovato addosso una serie di carte di credito contraffate lo hanno posto in state di fermo. Solo al termine dell’irruzione in casa sua nella quale gli agenti hanno trovato il materiale utilizzato per la clonazione e 44 tra carte duplicate e contraffate, le forze dell’ordine hanno avuto chiara la situazione.
Maxwell Parsone è stato condannato dalla Minshull Street Crown Court a 32 mesi di reclusione per intercettazione ed utilizzo illecito di comunicazioni riservate. I bancomat presi di mira dal gruppo erano quelli situati nei bar, sale bingo e piste di bowling.
[via anti-pishing.it]
Favoloso!!!
Certi criminali andrebbero premiati!!!
Più che favoloso.. Geniale! 😀