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Su edit di html.it trovo una bellissima guida su come usare Linux su Windows. Il metodo base è sempre lo stesso: non si tratta di usare un live-cd (troppo lento) o di usare una partizione del proprio hard disk (pericoloso per i neofiti e noioso perché occorre sempre riavviare il computer), bensì quello di emulare un pc con VMWARE. Fino a qua nulla di nuovo. La novità sta però nel fatto che da qualche tempo vmware distribuisce gratuitamente vmware Player. Questo software si occupa di emulare sotto Windows altre applicazioni e funziona più o meno come un normalissimo lettore. Installato il software potete dirgli di riprodurre una delle numerose applicazioni tra le quali figurano diverse distribuzioni di Linux, comprese l’apprezzata Ubuntu, la multifunzionale Suse, la piccola Minix, ma anche Debian, Fedora, per un totale di 66 sistemi!
Il sistema operativo verrà caricato ed eseguito nella finestra di vmware Player dandovi modo di poter conservare sul vostro computer anche 5 o 6 sistemi operativi da lanciare quando necessario. Il vantaggio rispetto al classico vmware? Oltre al fatto che è completamente gratuito (cosa da non sottovalutare), permette, però, di avere pronto ed avviato in meno di 3 minuti (previo download dell’immagine relativa compilativa per vmware con estensione .vmx), praticamente chiavi in mano, qualsiasi sistema operativo Linux, senza passare prima per la fase di installazione!
Una nota d’obbligo: prima di eseguire l’installazione del vmware Player, è sempre eseguire, se usate Windows XP, un punto di ripristino del sistema operativo, visto che crea delle periferiche virtuali sul quale il sistema emulato si appoggerà (di norma il setup è in grado di creare da solo un punto di ripristino, ma meglio non dare nulla per scontato, vista la natura particolarmente intrusiva dell’installazione).
Le mie prove: Ho fatto qualche prova con la virtual machine di Ubuntu e, nonostante abbia solo 512 MB di Ram il sistema gira abbastanza velocemente: ovviamente, più RAM si ha a disposizione e maggiori saranno le prestazioni del sistema operativo emulato! Comunque, per chi lo installasse, c’è da fare una nota su questa distribuzione Linux: in Ubuntu hanno disabilitato l’utente root per evitare che tutti si loggassero come root con tutti i privilegi relativi, vanificando il vantaggio di avere “normal user”. Per eseguire i comandi con privilegio occorrerà lanciarli con “sudo”. Su mondonerd.com trovate delle ottime FAQ di Ubuntu mentre sul forum di Ubuntu-it.org trovate la sintassi per impostare la password di root e abilitare, di fatto, questo utente per l’amministrazione del sistema operativo (come la configurazione della scheda di rete): sudo passwd root
Ecco qualche tips preso sempre da edit:
1. Se dovete trasferire dei file tra la piattaforma emulata ed il sistema operativo in uso i più esperti possono creare una rete interna nel computer stesso. Tutti gli altri possono sfruttare la pratica del drag & drop: trascinando un file da o vero la finestra dell’applicazione che emula potrete spostare file tra le due piattaforme in modo agevole.
2. Per chiudere il sistema operativo emulato potete direttamente chiudere la finestra ed attendere qualche secondo che il programma termini l’applicazione.
3. Sul sistema operativo emulato potete settare preferenze ed installare programmi. Tutto viene salvato nel file .vmdk nella stessa cartella del file .vmx. Per conservare i vostri dati è quindi sufficiente avere cura della cartella nel quale risiedono i file. Se poi, come il sottoscritto, emulate il sistema operativo su diversi computer potete spostare semplicemente la cartella e trovarvi tutte le impostazioni su qualsiasi computer desiderate usare.
Giusto una precisazione. Solitamente quasi tutte le Live-CD che ho provato sono più veloci delle loro controparti installate su hd in quanto caricano la maggior parte (o tutto, se lo si desidera) il software e il sistema operativo in RAM. Se per la lentezza ti riferivi invece solamente alla fase di boot, ok. In ogni caso anche qui esistono progetti come “accellerated knoppix” che rendono questa fase (e non solo) velocissima, anche se effettuata da cd/dvd.
CiauZ.
Grazie della precisazione. In particolare mi riferivo al boot (non ero a conoscenza di “accellerated knoppix”) ma anche a quando caricavo applicativi di terze parti, tipo un Open Office o qualcos’altro di simile. A volte, anche caricare alcune parti del menu (non ricordo, però, quale distribuzione stavo provando) richiedeva l’accesso al cd-rom e ovviamente un drive cd è più lento di una testina dell’hard disk.
Comunque il pregio maggiore dell’emulazione e quello di non dover riavviare il pc, a patto però di avere abbastanza RAM.
Davvero un ottimo metodo, non ne ero a conoscenza e l’ho subito provato! Ora cerco di orientarmi nel mondo Linux con la distro Ubuntu!
Ciao!
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