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Come scrisse Aristotele: “Una convincente impossibilità è preferibile a una non convincente possibilità”. A conferma di questa affermazione, vi consiglio di guardare questo interessante sito sulle illusioni ottiche e paradossi visivi.
Come si legge qui “Le illusioni ottiche sono alterazioni della percezione visiva, devianze dal modo corrente in cui i nostri occhi “interpretano” le immagini della realtà fisica e sensoriale, causate da fenomeni a cui la nostra mente non riesce a dare un’interpretazione logica e tali da mettere in crisi la relazione tra l’occhio che raccoglie l’informazione visiva ed il cervello che la elabora basandosi sulle precedenti esperienze.
Da sempre l’arte figurativa cerca di esprimere la realtà utilizzando mezzi tecnici limitati, in rapporto alla complessità dell’oggetto da rappresentare, integrando ed intervenedo con mezzi immaginativi, in teoria illimitati, e con la creatività, grande risorsa della specie umana, dando vita talvolta a risultati paradossali: ciò accade quando i sensi percepiscono come possibili, logici, verosimili e quindi reali oggetti in realtà inesistenti, impossibili e quindi illusori.
Si tratta di inganni ottici, inganni dei sensi, dai quali discendono rappresentazioni di impeccabile logica visiva, che sembrano generate da premesse vere, e che portano a risultati contradditori (una scala che sale e scende contemporaneamente, che è dentro e fuori, una cascata che ritorna all’origine, un oggetto concavo e insieme convesso, un triangolo impossibile con tre angoli retti).”