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Questa’anno cinematografico è stato segnato dalle uscite nelle sale di film del calibro di “Star Wars Episodio III” (duello finale fra il Bene e il Male), di “Sin City” di Robert Rodriguez (pupillo di Tarantino), di “La Guerra dei Mondi” di Steven Spielberg con Tom Cruise, “Batman begins” e “I Fantastici Quattro”. Nei prossimi mesi arriverà, invece, “King Kong” di Peter Jackson, definitivamente uscito dal mondo di Tolkien.
In pratica nel solo primo semestre do questa’anno si è manifestata la rinascita di un genere cinematografico che ha origini lontane nel tempo: la fantascienza. Da 6 mesi i cinema sono invasi da alieni, mostri e supereroi, ormai nel nostro immaginario collettivo.
Ma come mai le Majors decidono di seguire insieme il filone fantascientifico producendo film dal grosso budget e dai potenziali grandi incassi?
La risposta ce la da il critico cinematografico Mattia Nicoletti affermando che essa è riposta nella situazione di crisi socioeconomica che da qualche tempo ci sta avvolgendo, e quando i nostri pensieri sono rivolti ai problemi di tutti i giorni, la necessità che emerge è quella dell’evasione, del rifugiarsi in mondi lontani, “altro da noi”, luoghi che non conosciamo veramente, in cui la fantasia è realtà e i personaggi sono bianchi e neri (e non grigi). La fantascienza e il fantastico riproducono infatti nella nostra mente un universo parallelo, un sogno, che non è vicino a noi, e per questo motivo ci affascina e diverte con la non disdegnabile soddisfazione di vedere sempre trionfare il Bene.
In questo senso è interessante vedere come in un saggio sull’argomento, scritto nel 1968 dal giornalista James Colvin, si evidenziasse proprio che in periodi “bui”, come il maccartismo o la guerra in Corea, i generi fantastico e fantascientifico vivessero periodi floridi, un vero e proprio “boom”, ritornando ai momenti del tardo Ottocento e primo Novecento in cui i romanzi di “Sci-Fi” (così si chiama in gergo la fantascienza) la facevano da padroni.
Non è un caso che il primo “Star Wars”, che in Italia abbiamo da sempre chiamato “Guerre Stellari”, sia stato ideato dal regista George Lucas nel 1972 quando la guerra in Vietnam era ancora in corso, per poi uscire nelle sale il 25 maggio del 1977, ai confini della crisi petrolifera, e raccogliere incassi al botteghino statunitense impensabili per quegli anni (270 milioni di dollari!). La fantascienza da quei tempi non è molto cambiata e ha mantenuto la funzione di intrattenimento che la contraddistingue, e solo l’aspetto tecnologico e degli effetti speciali ha fatto grandi passi avanti con l’avvento del digitale, e ha reso più semplice la realizzazione di scene non possibili da immaginare trenta anni fa. Il pubblico, di conseguenza, attende con trepidazione questi eventi e continua ad accorrere in massa per vedere guerre combattute a colpi di spade laser brandite da eroi che hanno le nostre sembianze e indossano costumi avveniristici.
Viaggiamo lontano, quindi, andiamo al cinema, e che la fantascienza sia con noi. “Quando i nostri pensieri sono rivolti alle necessità emerge il bisogno di evasione”