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La domanda sorge spontanea nel momento in cui si installa una rete wi-fi in casa: il wi-fi è dannoso per la salute?
Scrivendo su un blog prevalentemente tecnico verrebbe naturale scrivere dell’inviolabilità dei sistemi wi-fi, ma di questo ne parlano migliaia di siti e di riviste. Nessuno affronta direttamente, invece, il problema dell’impatto sulla salute delle persone.
Su Google l’unica notizia che riesco a trovare è di una denuncia, nel lontano Ottobre 2003, di alcuni genitori americani alla scuola dei loro figli, perchè si era dotata di un sistema wi-fi, esponendo così i bambini ai danni dell’elettrosmog. L’obiettivo dei genitori non era quello di avere un risarcimento economico, ma avere la sospensione del servizio in modo da poter effettuare nuovi studi per stabilire l’assenza di pericoli dello standard wi-fi.
La scuola si è difese facendo notare come la tecnologia wi-fi sia molto diffusa (almeno in America) persino negli ospedali! Per quanto riguarda l’Italia, quello che so per certo (ho studiato diversi interessanti reportage di Report), è che esisteva una normativa in Italia che disciplina l’installazione degli impianti per telefonia mobile: in particolare gli impianti di telefonia mobile non possono essere messe proprio sulle scuole e sugli ospedali. Peccato che il decreto Gasparri abbia fatto decadere questi vincoli: con una semplice autocertificazione del rispetto dei limiti delle trasmissioni (sulla base di misure fatte da loro e di valutazioni fatte da loro) è possibile installare le antenne di telefonia mobile praticamente ovunque! A giustificare questa apparente pazzia sarebbero bastate alcuni commissioni di studio costituite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che attestavano ufficialmente che non esistevano pericoli riscontrati per la salute umana per l’elettromagnetismo. Si notava, però, solo una più alta incidenza di leucemie infantili in popolazioni che vivono a ridosso degli elettrodi e questa incidenze aumenta proporzionalmente con la riduzione della distanza tra l’abitazione e i cavi.
Nel Giugno 2003 invece si parla del fatto che un’autorità locale britannica sconsiglia l’installazione di reti WLAN almeno fino a che non siano stati completati i rilievi sul livello di emissioni elettromagnetiche che esse comportano, appurando se siano nocive o meno.
Prima l’unica preoccupazione che avevamo era sulla reale pericolosità delle onde elettromagnetiche dei telefonini: a tutt’oggi ancora nessuno è riuscito a dare una risposta univoca anche se devo dire che, rispetto ai primi cellullari, quelli moderni hanno una bassa emissione di onde elettromagnetiche. Addirittura, ho letto, che la potenza emessa dai trasmettitori di una rete wi-fi (802.11) sono molto minori di quelle di un telefono cellulare.
Di sicuro è che nel 2000, in 145 località italiane le emissioni delle antenne televisive non rispettavano i limiti imposti dalla legge italiana. Per non parlare delle emissioni pazzesche di Radio Vaticana in Roma: i gestori di radio vaticana, avvalendosi del fatto che il terreno su cui sono istallate le antenne non era territorio italiano ma territorio vaticano, hanno ritenuto giusto per anni non rispettare la nostra normativa.
Per completezza vi rimando ad un elenco molto completo di studi seri sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche.
Sono molto curioso di sapere se qualcuno dei miei lettori ha notizie in merito alla pericolosità del wi-fi.
Interessante articolo… citerei un brano tratto proprio dalla homepage di Comoretto all’osserevatorio astrofisico di Arcetri:
Mi sembra strano ciò che scrive Davide perchè ultimamente si stanno diffondendo a macchia d’olio studi, seminari e corsi di formazione sui campi elettromagnetici non ionici. Tali campi pur non essendo in grado di ionizzare gli atomi che colpiscono, sono comunque oggetto di studi perchè si ritiene che le frequenze di lavoro (ricordo che il forno a microonde lavora a 2.45GHz!) sono in grado di trasportare energia sufficiente a eccitare e far vibrare gli atomi e quindi generare calore. Il calore è una forma di energia e, se sufficiente, è in grado di modificare la situazione di equilibrio chimico-fisico all’interno di una cellula variandone il normale ciclo di vita.
Il fatto che nessuno ne parli non vuol necessariamente dire che faccia bene.
Vorrei ricordare che vent’anni fa l’amianto faceva quasi bene come le bottiglie di bibite in PVC e tutti noi sappiamo com’è andata a finire.
>>elettrodi
elettrodotti, semmai…
Pingback: » Verniciamo il Wi-Fi (seconda puntata) Lunidata Blog di Stefano Tonelli 2 Febbraio 2009
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@Alf: Diciamolo esplicitamente: la frequenza del wi-fi (come quella dell’UMTS) è la stessa di quella dei forni a microonde!
Una radiazione elettromagnetica di questa frequenza, anche se di potenza minore, interagisce in proporzione di più. La potenza non è l’unico parametro per discutere di effetti sulla salute. Per dovere di cronaca i telefonini GSM lavorano a frequenza poco più basse, quindi un po’ meglio.
Attualmente, gli studi dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità escludono che il Wi-Fi possa nuocere alla salute.
Il fatto che la frequenza di lavoro del Wi-Fi sia pari a quella del microonde, ha destato molta preoccupazione; è fondamentale sapere, però, che la potenza del segnale emesso dalle reti wireless è straordinariamente inferiore, e che il wi-fi, così come ogni altro dispositivo elettronico, deve rispettare dei limiti massimi per quanto riguarda l’emissione delle onde elettromagnetica previsti dalle normative che tutelano la salute per l’uomo e per l’ambiente.
Queste regole sono fatte sulla base di un principio di precauzione, in quanto mancano informazioni che escludono con assoluta certezza l’assenza di qualsiasi rischio per l’individuo.Quello che non è stato ancora dimostrato è se l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici di intensità inferiore ai limiti di sicurezza, possa causare conseguenze nocive per la salute umana.
Una ricerca effettuata dall’ OMS afferma che le esposizioni ai campi a radiofrequenza prodotti da stazioni radio e altre tecnologie wireless in aree accessibili al pubblico, sono normalmente migliaia di volte inferiori ai limiti internazionali.
Ciò che sicuramente rassicura, è che il corpo umano assorbe da oltre 50 anni la quantità di radiazioni emesse da stazioni televisive e radiofoniche (5 volte superiori a quella derivata da reti Wi-Fi e telefoniche) senza prove di conseguenze dannose per l’organismo.
Secondi il British Health Protection Authority, l’ente britannico sulla tutela della salute, la tecnologia Wi-Fi non comporta alcun pericolo significativo in quanto il dosaggio di radiazioni è decisamente inferiore a quello proveniente dall’uso del cellulare; si pensi che l’assorbimento di radiazioni per la durata di un anno in un’area servita da una rete wireless, è paragonabile complessivamente ad una telefonata di 20 minuti effettuata tramite cellulare.
Il motivo risiede nella potenza dei rispettivi campi elettromagnetici: il Wi-Fi genera 1,7 V/m contro i 6V/m di un cellulare UMTS.
La conseguenza di questa affermazione è che lo standard 802.11 inquina meno del cellulare ed è per questo meno nocivo.
Inoltre il campo elettromagnetico generato dal Wi-Fi si riduce man mano che si ci si allontana dalla sorgente e viene indebolito dalla presenza di muri e pareti..il wireless non risulta essere certo la tecnologia più pericolosa.