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Oggi ho trovato un’altra riprova della teoria dell’Entropia delle traduzioni esposta in un mio articolo precedente e riproposta di recente nel caso dell’errata traduzione dell’annuncio dei fondatori di Wikipedia.
Questa volta il caos si estende su un versante più ludico: quella della Settima arte, ovvero il cinema. Pare infatti che il mitico Paolo Attivissimo abbia scovato una serie esilarante di Screenshot (trovate anche la seconda e terza parte degli screenshot) di una copia pirata di “Guerre Stellari Episodio III” in vendita abusiva in Cina alla quale sono stati aggiunti i sottotitoli inglesi.
Il bello, però, sta nel fatto che i sottotitoli inglesi sono stati realizzati traducendo (male) quelli cinesi provocando un risultato esilarante.
Paolo ha completato la spassosa collezione aggiungendo, ai sottotitoli, i dialoghi originali corrispondenti.
Girovagando anche io su Google, ho scovato, su Sinosplice.com, che già nei sottotitoli cinesi della versione originale e legale del film, qualcuno si lamentava delle traduzioni. In particolare per le parole “Jedi” e “Sith” sono state tradotte alla lettera, perdendo quel doppio gioco che le versioni originali inglesi davano. Per esempio, per parola “Jedi” in cinese è stato tradotto in “Xīsī“, venendo a mancare, però, quel suono “diabolico” poiché in inglese riconduceva alle parole “seethe” o “hiss” (sibilo) o “writhe” o “death“.
Certo, di casi di scelte opinabili sul doppiaggio o di errori di traduzione dei sottotitoli (mi vengono in mente quelli norvegesi di Blade Runner) sono pieni i film, ma sono poca cosa rispetto a quelli che i “pirati-traduttori somari” hanno potuto fare con Star Wars!
Sembra che da quando abbiamo scritto quell’articolo, l’entropia non ci lasci scampo e spunti fuori in ogni momento… beh in effetti il secondo principio della termodinamica dice proprio questo: se ti sforzi di produrre informazione (=scrivere l’articolo) nel l’intero sistema il disordine aumenta (=i traduttori sparano più cavolate che mai!).
Ciao!
Ciao,
a proposito di traduzioni, voglio segnalare qualcosa a mio avviso veramente esilarante:
http://3nt.it/rasoio/
e’ la scannerizzazione del manuale di un rasoio che ho acquistato dai cinesi.
E’ una delle prime cose che ho creato sul web (1995 circa), le mie prime prove di html 😉
Ciao e buon divertimento
Troppo buffo il manuale del rasoio cinese 🙂 Grazie per il divertimento che mi hai regalato!
Dal 12 dicembre 2005 siamo in rete all’indirizzo ASINC e parleremo di cinema, home entertainment e tv, ma da un punto di vista particolare, quello del doppiaggio. Come gli addetti sanno bene il termine “a sinc” significa che la colonna doppiata sovrapposta al film originale è incisa in modo ottimale e che i movimenti delle labbra degli attori sulla scena “grazie ai testi scritti e adattati dal dialoghista” coincidono con le parole pronunciate dagli attori doppiatori. Ci è sembrato un buon auspicio. Annunciata a fine settembre in occasione del festival del doppiaggio Voci nell’Ombra va ora in linea, seppur con non molti contenuti, per potersi confrontare sin da subito con la platea dei suoi potenziali lettori e per svilupparsi in sintonia con le esigenze che si andranno man mano evidenziando. aSinc va a colmare un vuoto strutturale nel panorama italiano della critica alle opere cinematografiche e audiovisive, quello della qualità del doppiaggio, una pratica che rende fruibile alla totalità del pubblico ogni anno circa 300 film stranieri, che rappresentano circa l’80 per cento degli incassi al botteghino, circa l’ per cento del mercato homevideo e oltre il 75 per cento delle opere, tra fiction e documentari, trasmesse dalle emittenti TV. Un’assenza che nel corso degli anni ha contribuito a permettere il degrado professionale e qualitativo nel settore, dominato da un mercato confuso se non deregolamentato, a tutto scapito del pubblico, tra cui vediamo i minori, grandi “utilizzatori” di film e fiction, assorbire modelli culturali spesso discutibili… aSinc si pone l’obbiettivo di fare informazione sulla realtà del settore, di individuare le politiche necessarie alla sua salvaguardia e al suo sviluppo, di rivalutare la dignità professionale degli addetti, di dare l’avvio alla costituzione di un archivio storico delle recensioni delle opere doppiate (con un occhio alle altre metodologie di trasposizione linguistica) a disposizione del pubblico italiano e straniero ” sempre più sensibile al fattore qualità ” a miglior tutela di un’attività così significante per la cultura italiana e per l’industria dell’intrattenimento nazionale e non.
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