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Non so quanti di voi ci abbiano fatto caso ma anche WordPress soffre il cambio dell’ora da solare a legale. Infatti se, dopo il 27 Marzo 2005, provate a pubblicare un articolo su WordPress (1.2.2 o 1.5), vedrete che la data di pubblicazione è indietro di un’ora rispetto a quella reale.
Per risolvere il problema basta andare nell’area di Amministrazione, selezionare Opzioni, e nella sezione Data e ora (in fondo alla pagina), troverete il campo: Le ore di questo weblog devono differire di.
Normalmente, durante l’ora solare, questo campo (per i bloggers italiani) deve essere posto ad 1, ovvero rispetto all’ora GMT l’ora di sistema deve differire di un’ora. Quando si passa all’ora legale questo campo deve invece essere impostato a 2!
Sul sito dell’IRITI trovate alcune informazioni sull’ora legale e in che giorno avverrà il prossimo cambio dell’ora.
Se invece volete automatizzare il cambio dell’ora, potete installare un Time Zone Plugin per WordPress 1.5: purtroppo per la rel. 1.2.2 non è garantito il funzionamento. Come dice l’autore nel suo blog: “I’ve always disliked having to turn clocks everywhere twice a year”
Vi è però una restrinzione nell’uso di questo plugin: il sistema operativo su cui gira WordPress deve essere di tipo UNIX-like, visto che è stato iimplementato con l’uso della variabile d’ambiente TZ.
Un pò di storia sull’ora legale
In Italia fu introdotta dalla legge n. 503 del 1965 e inizialmente andava da maggio a settembre. Poi intervenne la CE, che spostò e rispostò la durata con varie Direttive altalenanti per uniformarla in tutta Europa, da ultimo con la Direttiva n. 84 del 2000, la quale ha stabilito che l’ora legale va dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre in tutti i Paesi europei.
Inizialmente l’ora legale, allungando il periodo di luce serale, consentiva un risparmio di energia perché le fabbriche e gli uffici avevano un orario lungo, spesso con lungo intervallo tra fine mattinata e pomeriggio. Oggi c’è l’orario di lavoro continuato o, comunque, i lavoratori staccano quasi sempre tra le ore 17 e le 19, quando ci sarebbe ancora luce con l’ora naturale primaverile o estiva, quindi il risparmio energetico praticamente non esiste. Ma i cittadini europei continuano ad essere tormentati dall’ora legale, devono ricordarsi di spostare le lancette dell’orologio un’ora avanti e molti soffrono di insonnia, stress e altri disturbi, per non parlare di altre complicazioni economiche e sociali.
L’unica motivazione apparentemente valida è che, avendo un’ora di luce in più dopo il lavoro, i consumatori possono dedicarsi più a lungo alle attività del tempo libero, ma secondo l’Unione Nazionale Consumatori bisogna vedere quanti, dopo una giornata di lavoro, hanno voglia di andare al mare o di giocare a tennis. Quelli che non lavorano non hanno questi problemi. C’è un piccolo risparmio di energia elettrica nelle case perché l’illuminazione viene accesa un’ora più tardi (presumendo che tutti conservino l’abitudine di andare a letto alla stessa ora dell’inverno), ma il risparmio è ugualmente ridicolo perché l’illuminazione assorbe il 10 per cento dei consumi elettrici domestici e i consumi elettrici domestici, almeno in Italia, assorbono soltanto il 22 per cento di quelli complessivi.
Inoltre, dal momento che con l’ora legale la luce solare mattutina arriva un’ora più tardi, chi deve alzarsi abbastanza presto azzera il risparmio serale. Del resto, nessuno si è accorto di un risparmio sulla bolletta elettrica. Con l’illuminazione pubblica non c’è risparmio per lo stesso motivo, in quanto la mattina deve essere spenta un’ora più tardi. Anche la UE sembra abbia avuto un ripensamento, perché con la Direttiva 2000/84/CE ha stabilito che entro il 2007 la Commissione europea dovrà presentare una relazione per rilevare vantaggi e svantaggi dell’ora legale e vedere se conviene tenere in piedi questa baracca.
Sull’ora legale ci sono state in passato diverse interrogazioni parlamentari, ma secondo il ministro della Salute non comporta problemi, in quanto sull’andamento ritmico dei comportamenti umani l’uomo è il più adattabile dei mammiferi terrestri. Eppure molti lamentano problemi di insonnia, irritabilità, ansia, litigiosità, sonnolenza di giorno e altri disturbi e difficoltà di adattamento, specialmente i bambini e almeno nel periodo iniziale, durante il quale bisognerebbe vedere di quanto aumentano gli incidenti stradali, domestici e di altra natura, gli omicidi e altri reati come le violenze sessuali, le aggressioni, le minacce, eccetera. Bisogna considerare anche che chi deve mettersi in viaggio il giorno dopo, in auto o con i trasporti pubblici, perde un’ora di sonno. Nel 2007, con la relazione della UE, forse si saprà qualche cosa di più.
Storia dell’ora legale tratta dal sito di Prontoconsumatore.it
Non sono daccordo su quanto affermato nell’articolo sopra pubblicato. I disturbi di un giorno o due di adattamento sono ben poca cosa rispetto ad altri e più gravi problemi del “quotidiano “. Quindi stress, insonnia, nervosismo sono da addebitarsi ad altre cause, quali ad esempio: il traffico nelle città, l’inquinamento, la mancanza di rapporti tra simili, la corsa al guadagno sfrenato e sempre di più, i ritardi e l’inefficienza dei mezzi di trasporto, gli ambienti di lavoro, il malcostume dei politici e di tutta la classe dirigente italiana, lo schifo dei mass mdia, TV spazzatura, giornali ecc. si potrebbe continuare all’infinito. Per cui non scarichiamo la COLPA DEI NOSTRI MALESSERI ALL’ORA LEGALE.
IO SONO FAVOREVOLE ALL’ORA LEGALE.
SALUTI E AUGURI DI BUONE FESTE.