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Su un articolo della Repubblica si fa riferimento ad un progetto di Frode England, un ricercatore trentaseienne londinese, che ha tentato di ridefinire uno nuovo standard per il web: la Liquid Information.
Secondo l’autore: “La Liquid Information permetterà ai nostri browser di leggere ogni singola parola come un potenziale hyperlink all'oceano di testo che fluttua ogni giorno sul web. Quando sei liquido tutte le parole diventano iperparole. Dinamicamente e automaticamente. Ogni link è multidirezionale a qualsiasi granularità di cui hai bisogno
“.
Sul suo sito esiste da poco un prototipo, una versione “liquida” del sito della Cnn ma qui potrete testare la Liquid Information sul vostro sito: io per esempio l’ho applicata al mio sito LevySoft (ATTENZIONE: perchè funzioni dovrete disabilitare il blocco dei popup dalla Toolbar di Google!).
Ma ecco le mie considerazioni:
Secondo me il concetto è interessante ma poteva essere originale solo qualche anno fa, quando ancora Google non era entrato in tutti i nostri PC (nel bene e nel male).
Basta avere installato, infatti, la Google Toolbar per avere già a disposizione molti tricks offerti dalla Liquid Information, come gli Highlight, la Dictionary Definition e la ricerca della parola su Google.
A dire il vero manca il servizio di traduzione istantanea della parole offerto dalla nuova release della Google Toolbar (passando con il mouse su una parola inglese verrà visualizzato un tooltip con la sua traduzione): come si può “navigare nell’oceano di testo che fluttua ogni giorno sul web“, se non si da a tutti la stessa capacità di accedere alle informazioni?
Pare però che la versione di Liquid Information attualmente online mostri solo una piccola parte di ciò che gli utenti potranno fare quando il progetto verrà ultimato. Una delle funzioni più importanti permetterà all’utente di inserire nei documenti dei link a suo piacimento. Ad esempio, in questo articolo il lettore potrà inserire dei link che puntano ad altre pagine sull’argomento che ritiene interessanti. In questo modo ogni navigatore potrà tracciare una sua mappa nel web, che si sovrapporrà a quella preordinata dai produttori delle pagine.
A me tutto questo, però, fa pensare all’ultima profezia di Robin Sloan su EPIC e la GoogleZon!!!