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Anche Google tenta di bloccare lo spam di link inseriti nei commenti dei Blog di tutto il mondo attraverso dei programmi di scansione automatica della rete, aggiungendo ai normali tag dei link “href” l’attributo rel=”nofollow”, che così non contribuiranno al calcolo del PageRank.
Infatti, questi spammer, alterano il pagerank delle proprie homepage degradando inevitabilmente i risultati che Google offre e, in qualche modo, offuscando l’idilliaca visione che si aveva del più famoso motore di ricerca (l’interesse di Google è persino doppio visto che gestisce anche la più celebre piattaforma di blogging, Blogger.com).
Ma la crociata di Google non può essere combattuta da sola: è per questo che ha chiesto aiuto ai suoi più acerrimi nemici: MSN Search, Yahoo! Ma oltre al loro aiuto, occorre che anche il popolo della rete si mobiliti: sono coinvolti tutti quanti, dai webmaster ai i gestori di blog e ai motori di ricerca.
Prima di spiegare nei dettagli la questione ci tengo a dire che personalmente non capisco una cosa: io ho attivato la moderazione dei commenti di modo che, ogni volta che arriva un messaggio di spam, possa rimuoverlo senza che mi riempia il sito con parole e link offensivi. Per cui il problema andrebbe risolto alla radice: non credo utilizzerò mai questa funzionalità perché tutto ciò che io considero spam lo elimino direttamente e non mi verrà mai in mente di inondare i miei articoli con link che portino a siti dal contenuto discutibile con la sola accortezza di segnalarlo come spam a Google!
L’idea di Google è di impedire che i post sui blog siano sfruttati per ingannare il proprio pagerank, per esempio per far avanzare in posizioni di vetta nel proprio motore, siti la cui popolarità è fasulla ed è frutto di un’azione spammatoria. Per impedire l’inserimento di URL spammatorie nell’area dei commenti, si è pensato di aggiungere ai normali tag dei link “href” un attributo rel=”nofollow”.
Per cui i webmaster e i gestori di blog che lo inseriranno nelle aree dedicate potranno così segnalare al motore di ricerca di Google che i link di quell’area non sono affidabili: in questo modo il motore non ne terrà conto nel gestire il page rank.
Mentre è necessario che, tutti i motori di ricerca, Google, MSN Search, Yahoo! e molti altri motori di ricerca anche settoriali, adottino lo stesso sistema in modo che i propri crawler possano ignorare quelle URL.
Staremo a vedere se questa soluzione possa realmente servire a combattere lo spam o serva solo per censurare in modo indiscriminato anche innocenti URL in un forum che così non verranno indicizzate perché “potrebbe” essere spammatoria.
C’è chi teme che ora gli spammer ci daranno dentro con i siti che non predispongono il nuovo attributo antispam o chi invece ritiene che un modo per risolvere il problema sarebbe stato quello di creare indici specifici dei motori di ricerca dedicati ai blog.
N.B. Speriamo che venga implementato un plugin per WordPress in modo da facilitare il lavoro dei blogger che lavorano su questa piattaforma