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La parola “Free” nell’espressione inglese “Free Software” si riferisce alla libertà, non al prezzo. È stata usata in questo senso fin dagli anni ’80, ma la prima definizione completa documentata sembra trovarsi nel GNU’s Bulletin, vol. 1 no. 6, pubblicato nel Gennaio 1989. In particolare, quattro libertà definiscono il Software Libero.
La libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
Imporre restrizioni sull’uso del Software Libero, in termini di tempo (“periodo di prova di 30 giorni”, “la licenza scade il 1 Gennaio 2004”) o di scopo (“il permesso è accordato per usi di ricerca o non commerciali”), o limitazioni arbitrarie di area geografica (“non può essere usato nel paese X”) rende un programma non libero.
La libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
Anche imporre restrizioni di fatto o di diritto sulla comprensione o la modifica di un programma, ad esempio richiedendo l’acquisto di licenze speciali o la firma di un “Non-Disclosure-Agreement” (NDA) o, per i linguaggi di programmazione che sono rappresentabili in più forme, vietando l’accesso al mezzo più naturale per comprendere o modificare un programma (“codice sorgente”), lo rende proprietario (non libero). Senza la libertà di modificare un programma, la gente sarebbe alla mercè di un singolo fornitore.
La libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
Il software può essere copiato e distribuito praticamente senza costi: se non si ha il permesso di dare un programma a qualcuno che ne ha bisogno (anche dietro pagamento, se lo si vuole), il programma non è libero.
La libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
Nessuno è un bravo programmatore in tutti i campi, qualcuno non sa programmare del tutto. Questa libertà permette a chi non ha il tempo o le capacità per risolvere un problema di accedere indirettamente alla libertà di modifica. Anche questo può avvenire dietro un compenso.
Queste libertà sono diritti, non obblighi, anche se a volte rispettare queste libertà per la società implica un obbligo per un individuo. Chiunque può scegliere di non approfittarne o di utilizzarle tutte. In particolare dev’essere chiaro che il Software Libero non esclude l’uso commerciale: se un programma non consente l’uso e la distribuzione commerciale, non è Software Libero. In verità un numero crescente di aziende basa il loro modello di business completamente o parzialmente sul Software Libero, compresi alcuni dei maggiori fornitori di software proprietario. Il Software Libero rende possibile fornire aiuto e assistenza, non lo rende obbligatorio.
Per maggiori informazioni:
http://www.italy.fsfeurope.org/documents/freesoftware.it.html
http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html