Tempo di Lettura: 1 minuti
Nel febbraio del 2003 gli astronomi del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) costruirono un gigantesco radiotelescopio ad Arecibo, Portorico, in grado di “ascoltare” circa 200 sezioni del cielo.
Da allora questo maxi orecchio elettronico ha trovato un gran numero di misteriori segnali radiofonici, che però con il tempo sparivano nel nulla. Tutti tranne uno.
Ed è proprio questo segnale radio, registrato in tre occasioni separate, ad essere al centro dell’enigma.
L’emissione, denominata SHGb02+14a è captata sulla frequenza di 1420 megahertz.
L’interesse mostrato dagli scienziati per il segnale deriva soprattutto dal fatto che la banda su cui viene emesso è una delle principali frequenze in cui l’idrogeno, l’elemento più diffuso nell’universo, assorbe ed emette energia e per questo motivo una delle più analizzate dagli astronomi del progetto Seti, in base all’assunto che un’altra specie intelligente utilizzerebbe proprio tale spettro di emissioni per comunicare con noi.
Il segnale sembra arrivare da un punto fra la costellazione dei pesci e quella dell’ariete. E qui nasce un altro mistero: lì non ci sono stelle. Ma ce ne erano 1000 anni fa quando si suppone addirittura che lì ci fosse la presenza di un intero sistema planetario. Anche per questa impensabile distanza il segnale è molto debole, e dura circa un minuto, troppo poco affinché gli astronomi lo analizzino completamente.
La direzione relativamente veloce del segnale inoltre sta stupendo tutti. L’emissione avverrebbe secondo la modalità tipiche di un segnale emesso da un corpo in movimento, forse un pianeta, ma in tal caso il pianeta dovrebbe girare circa 40 volte più veloce della Terra, mentre un trasmettitore su terra produrrebbe nella migliore delle ipotesi un segnale con una “direzione” di circa 1,5 hertz al secondo. Potrebbe quindi trattarsi di un altro tipo di oggetto anche artificiale (a esempio una stazione spaziale).
L’ipotesi extraterrestre diventa sempre più probabile.
Visitare il la pagina web dove sono elencati i canditati è un po deprimente ( http://setiathome.ssl.berkeley.edu/Candidates/index.html ) ma fa pensare: beh forse questo ha qualcosa in più… però cos? Dai radiosegnali rilevati, quelli di origine terrestre possono essere facilmente distinti e scartati, perché non subiscono variazioni nel tempo, mentre quelli esterni hanno la durata di circa 12 secondi: un valore pari al tempo impiegato dalla sorgente per attraversare il fuoco fisso della parabola di Arecibo che non insegue le stelle, ma ruota solidale con la Terra raccogliendo i segnali dalla zona di cielo posta al suo zenit. Le sorgenti naturali emettono normalmente su moltissime frequenze e l’intensità del loro segnale cresce progressivamente raggiungendo il massimo in 6 secondi, per il motivo appena esposto, diminuendo poi, nello stesso periodo di tempo, sino a scomparire; le sorgenti artificiali extraterrestri dovrebbero presentare ancora il medesimo andamento nel tempo, ma emettere in un intervallo assai ristretto di frequenze con continuità oppure sotto forma di impulsi ravvicinati…. ( http://www.castfvg.it/zzzz/software/SETI@home.htm )e SHGb02+14a non ha questa emissione! E poi se è vero che “lì non ci sono stelle” vuol dire che il segnale ci arriva da un tempo in cui non c’era stelle (radiosegnale e luce visibile viaggiano praticamente assieme)… una civiltà sopravvissuta al disastro della propria stella?? fico! ma difficilotto! saluti!