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Ad Agosto forse è un pò tardi per pubblicare qualche suggerimento su come proteggersi dal sole con le creme solari, ma cmq vorrei citare lo stesso questo articolo poiché è molto interessante.
Delle radiazioni elettromagnetiche provenienti dal sole quelle che piu’ ci interessano sono:
RAGGI UVC: in normali condizioni, non giungono sulla terra in quanto assorbiti dallo scudo di ozono che avvolge la Terra. Il loro eventuale contatto con la nostra pelle sarebbe deleterio a causa del loro alto potenziale energetico. Cio’ puo’ avvenire solo in alcune zone del pianeta in particolari periodi nei quali si verifica una rarefazione dello strato d’ozono (buco d’ozono)
RAGGI UVB: si fermano nell’epidermide e qui vengono assorbiti provocando in poche ore il rilascio di molecole irritanti che a loro volta provocano l’irritazione (vasodilatazione) dei capillari del derma -> eritema solare. Inoltre stimolano lo strato germinativo basale alla produzione ex-novo di melanina -> pigmentazione duratura (circa 20-25 giorni). Il processo richiede circa 6-7 giorni (stimolazione dello strato germinativo -> produzione di melanina-> migrazione nelle cellule della pelle-> affioramento in superficie delle cellule-> pigmentazione).
Provocano:
1. Eritema solare
2. Disidratazione della pelle
3. Ipercheratosi (meccanismo di difesa-> ispessimento della pelle->pelle “del marinaio�)
4. Ipertricosi (crescita di peli->meccanismo di difesa)
RAGGI UVA: attraversano l’epidermide per arrivare nel derma dove vengono assorbiti. Provocano il fenomeno della pigmentazione diretta (fenomeno di Meyrowsky) con formazione in poche ore di una fugace pigmentazione (maturazione della melanina gia’ presente nelle cellule) che pero’ dura pochi giorni (2-3 giorni). La loro funzione nella pigmentazione e’ quella di dare una veloce e leggera protezione della pelle alla stimolazione solare.
Provocano:
1. Collagenosi (alterazione e distruzione delle fibre collageniche-> rughe)
2. Elastosi (alterazione delle fibre di Elastina-> rilassamenti cutanei)
3. Melanosi croniche (macchie della pelle)
4. Cancri della pelle (ripetute esposizioni incolsulte in fenotipi a rischio)
RAGGI LUMINOSI: attraversano la cute, che è ad essi permeabile , senza lasciare traccia alcuna.
RAGGI IR: calorifici e di basso livello energetico. Provocano solo effetti termici e possono solo causare, insieme agli UVB, il colpo di calore.
Come si crea “l’abbronzatura”
Pigmentazione diretta (fenomeno di Meyrowsky): e’ solo un fenomeno temporaneo, che si verifica appena la pelle viene esposta alla radiazione solare e che presto scompare. I raggi UVA fanno solo maturare la melanina in via di formazione e gia’ presente nelle cellule dell’epidermide. Il fenomeno Meyrowsky e’ quello che si ottiene dopo una seduta “abbronzante” con lampade UVA.
Pigmentazione ex-novo (“abbronzatura”): parte dalla formazione di melanina nello strato basale germinativo. E’ provocata dai raggi UVB che si arrestano nell’epidermide e non dai raggi UVA che attraversano l’epidermide per essere poi assorbiti nel derma.
Va’ quindi abbandonato il concetto popolare che i raggi UVB scottano e i raggi UVA abbronzano. Senza gli UVB non si puo’ produrre pigmentazione durevole.
INTENSITA’ DELLA RADIAZIONE SOLARE: l’intensita’ dei raggi luminosi presenta ampie oscillazioni dovute a fenomeni di assorbimento e di riflessione nell’atmosfera.
D’estate le radiazioni solari sono piu’ intense non perche’ la Terra sia piu’ vicina al sole, come spesso erroneamente si crede, ma perche’ l’angolo di incidenza delle radiazioni solari e’ piu’ vicino alla perpendicolare rispetto al nostro pianeta e quindi il percorso dei raggi solari nell’atmosfera risulta minore. Per le stesse ragioni quando il sole e’ allo zenith (ore 12-ora solare) le radiazioni sono piu’ pericolose che a prima mattina o nel pomeriggio. Le ore piu’ rischiose per l’esposizionje solare vanno dalle 10 alle 14. Gia’ alle 15 il rischio di eritema cade molto.
Sempre a causa degli angoli di incidenza in alcune regioni (equatore, tropici) esistono maggiori possibilta’ di danni fotobiologici.
Anche l’altitudine e’ molto importante. Ad alte altitudini e’ minore,il percorso (e quindi l’attenuazione) dei raggi solari nell’atmosfera. L’intensita ‘dei raggi UV aumenta di circa il 20% ogni 1000 metri di altitudine.
I FILTRI SOLARI
Esistono fondamentalmente due tipi di filtri solari:
1) sostanze che assorbono i raggi UVA e/o UVB e/o IR
Ogni filtro scherma ben determinate porzioni di radiazioni solari.
2) sostanze che riflettono i raggi solari in toto.
Sono fondamentalmente sostanze inorganiche tipo: Ossido di Zinco, Biossido di Titanio, Talco, Caolino, etc..
Alcune di queste hanno un fattore di riflessione maggiore di altre e molto importante, ai fini dell’ottenimento di una buona
azione schermante, la microgranulometria di tali pigmenti ed un’appropriata tecnica di produzione.
Un buon prodotto solare e’ ideato in modo che abbia una protezione su tutta l’estensione degli UVA e UVB.
Tale proprieta’ la si ottiene adoperando contemporaneamente diversi tipi di filtri e spesso sia di natura schermante che riflettente.
Importantissime sono le concentrazioni delle singole sostanze schermanti e degli altri componenti per conferire ad un prodotto un determinato fattore di protezione.
I FATTORI DI PROTEZIONE
Il fattore di protezione di un protettivo solare viene solitamente ricavato per via sperimentale su cavie o volontari.
Esso e’ dato dal rapporto fra il tempo di soglia dell’eritema con filtro solare e il tempo di soglia dell’eritema in assenza di filtro solare.
In poche parole ad un soggetto che ha correttamente adoperato un protettivo a F.P. 6 l’eritema solare insorgera’ in un tempo 6 volte maggiore che senza protezione. Il fattore di protezione,a seconda della lingua in cui e’ espresso, puo’ assumere sigle diverse: F.P.(italiano e francese), SPF (inglese), LSF (tedesco) e viene chiamato anche Indice di Schulze.
Un buon protettivo solare deve sempre proteggere non solo verso gli UVB ma anche verso gli UVA e deve riportare in etichetta i F.P. per entrambe le radiazioni.
LA NATURA CHIMICO-FISICA DEL PRODOTTO
I protettivi solari devono essere formulati in maniera diametralmente opposta rispetto alla maggior parte degli altri prodotti cosmetici.
Infatti essi devono distribuirsi con facilita’ omogeneamente sulla pelle dove devono rimanere il maggior tempo possibile senza essere assorbiti. I filtri solari infatti esplicano la loro attivita’ sull’esterno della pelle e il loro assorbimento e’ inutile e a volte dannoso.
Inoltre il protettivo solare deve essere idrorepellente per non andar via col sudore e con i bagni in acqua di mare.
Deve inoltre presentare alte caratteristiche di “adesivita” sulla pelle per non essere facilmente asportato fisicamente dallo sfregare dell’acqua.
Come abbiamo visto formulare un cosmetico protettivo solare non e’ affatto facile e spesso in commercio si trovano prodotti
di qualita’ insufficiente.
Poiche’ proteggere la pelle dal sole e’ molto importante sia da un punto di vista estetico che di prevenzione di neoplasie cutanee, e’ importante, nella scelta, rivolgersi al proprio dermatologo o farmacista di fiducia.
Articolo tratto da http://www.farmaciaflorio.com/sole.html